Montalto di Castro è uno splendido borgo medievale della Maremma Laziale, a confine con la Toscana, circondato da mura e attraversato dal fiume Fiora e dal torrente Arrone. La città si è sempre divisa in una zona interna ed un approdo costiero che ancora vivono in parallelo. La zona è stata abitata sin dall’antichità e nella zona chiamata Le Murelle si trovava l’antica città Etrusca di Rega che poi diventò ‘Regis Villa’ nel periodo romano. Era un piccolo insediamento di contadini e di pescatori vicino ad un porto, oggi completamente sommerso, dove passavano i traffici commerciali della vicina e importante Vulci. Continua a leggere la storia L’attuale abitato risale al periodo medievale e fu costruito su una collina per difendersi dalle incursioni dei saraceni: ‘Castrum Montis Alti’ fu fondato nel V-VI secolo DC dai profughi della città costiera Gravisca distrutta dai pirati. Secondo altre leggende, il castello fu invece fondato nell'VIII secolo da Desiderio, duca di Tuscia e re dei Longobardi. In ogni caso il Castrum “Montis Alti” è citato per la prima volta in una bolla papale del IX secolo, dove viene elencato tra i possedimenti della Camera Apostolica. Tra l’XI e il XII secolo Montalto subì gravi distruzioni come quella del 1109 quando Papa Pasquale II fece distruggere dalle milizie normanne il castello nel quale si era arroccato Stefano dei Corsi. Per molti secoli il papato e i feudatari hanno avuto continui contrasti. Nel medioevo il porto alla foce del fiume Fiora, dove approdavano soprattutto le imbarcazioni cariche di grano, ebbe un nuovo fiorire. Lungo la costa, nella zona di Montalto Marina si possono trovare diverse torri di avvistamento che facevano parte del sistema difensivo del papa contro gli attacchi dal mare dei saraceni. L’area interna era però in parte malsana e nel 1421 papa Martino V, interessato a mantenere attiva la Dogana dei Pascoli, emanò una bolla per favorire il ripopolamento della zona. Da questo momento Montalto diventa il centro di un sistema agro-pastorale e un punto di arrivo della transumanza. La malaria e le dure condizioni di vita degli abitanti renderanno costante il pericolo di spopolamento e vi saranno continue migrazioni dagli Appennini e dalla Corsica per scongiurare questa possibilità. L’attuale castello è stato costruito nel XV secolo dalla famiglia Orsini che fece aprire finestre rinascimentali nelle mura fortificate, come risulta da una lapide sulla torre, e ancora oggi domina con la sua mole la città di Montalto di Castro. Dal 1537 al 1649, Montalto di Castro fece parte del Ducato di Castro, il feudo creato dal papa Paolo III Farnese per il figlio Pierluigi, e quando Castro venne rasa al suolo nel 1649, anche Montalto tornò a far parte dello Stato Pontificio a cui appartenne fino all’unità d’Italia. A partire dal XVIII secolo si tentò varie volte di risanare le campagne paludose e debellare la malaria, ma l’operazione ebbe successo solo nel dopoguerra con la creazione dell'Ente Maremma. Da menzionare la frazione di Pescia Romana con il “Borgo Vecchio” e il “Borgo Nuovo”, quest’ultimo risale al 1961 ed è uno dei migliori esempi di comunità rurale dell’Ente Maremma. Nel territorio di Montalto di Castro si trova il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci nel cui interno si può visitare l'antica città-stato etrusca, poi romana, di Vulci, numerose necropoli e il Museo Archeologico Nazionale Etrusco di Vulci. La vita nella Maremma è festeggiata ogni anno con la “Butterata”, una sfilata di cavalli maremmani e di butteri. A Montalto di Castro si produce un ottimo olio di oliva Tuscia DOP e Olio Canino DOP oltre al vino Tarquinia DOC. Fra le eccellenze della terra da menzionare il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, chiamato anche "cimarolo" o "mammola", il melone e gli asparagi.
Montalto di Castro
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