I Cisternoni di Albano Laziale sono fra le più interessanti opere ingegneristiche realizzate a servizio del grande accampamento militare realizzato dall’imperatore Settimio Severo per ospitare la II Legione Partica.
Sono 5 grandi navate sotterranee che dovevano raccogliere l’acqua e le dimensioni della pianta è di circa 48 e 45,5 metri per i lati lunghi e di 29 e 32 metri per i lati corti.
Le 5 navate sono sostenute da 36 pilastri e sono disposti in 4 file parallele per una capacità totale di circa 10.000 metri cubi di acqua.
Secondo recenti studi, i Cisternoni sarebbero stati costruiti e in opera sin dal I secolo d.C. e sarebbero poi stati allargati con l’arrivo della Seconda Legione Partica e con la creazione dell’Accampamento militare ad Albano Laziale.
Originariamente erano alimentate da acquedotti e da sorgenti e distribuivano l’acqua alle ville romane e all’accampamento militare.
Dopo un periodo di declino, alla fine dell’800 e fino al 1912, i Cisternoni sono stati sistemati e utilizzati per alimentare la città.
Poi, a seguito dell’inquinamento delle falde, il loro utilizzo è stato limitato all'irrigazione dei giardini e per scopi di protezione civile.
I Cisternoni sono poi stati danneggiati dalla guerra.
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