Per secoli il quartiere dell’Olmo Perino di Fondi (“La Giudea”) è stato abitato da una comunità ebraica arrivata prima del Cristianesimo. Ne è testimonianza l’assoluta mancanza di chiese o di tracce di edifici sacri cristiani.
Tutte le scale esterne delle abitazioni sono rivolte verso un comune punto: la Sinagoga, il centro politico, amministrativo e culturale della comunità.
Il quartiere viveva una sua vita autonoma e molto probabilmente sono stati gli Ebrei a coltivare per primi l’arancio nella piana di Fondi. Erano famosi per le attività artigianali, soprattutto la lavorazione della stoffa, l’oreficeria e forse la tipografia. Probabilmente avevano anche un banco di pegni.
L’incursione del pirata Barbarossa (1534) portò distruzione e dopo la peste Fondi venne quasi abbandonata. Gli ebrei non sono più tornati a ricostruire la loro area.
Si dice che alcuni spiriti vagano negli ambienti della Casa degli Spiriti (la Sinagoga), e che si sentono scricchiolii di pavimenti, grida notturne e rumori continui.
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