Pozzo Faito un sito archeologico in altura a Monte San Giovanni Campano dove sono visibili i resti di un tempio rupestre romano, un pozzo votivo. Accanto si trovano due colonnette confinarie del 1847, un'iscrizione rupestre di duemila anni fa ed una nicchia intagliata nella roccia.
Lo spiazzo, di forma ellissoidale e circondato da una fitta faggeta, era noto con il nome di "gorgone di Faito mare", perché era soggetto ad allagarsi nel periodo delle piogge e del disgelo.
Su questo spiazzo si possono vedere i cippi confinari numero 179, a ridosso del pozzo, e 180, ai margini della macchia. Il laghetto era così tagliato in due parti uguali per ribadire l'importanza dell’acqua.
Il tempio romano era dedicato a Giove e agli Dei Indigeti, divinità locali, ed era completo di portico, edicola e basamento come si deduce da una epigrafe del 4 AC che riporta una citazione dei consoli in carica, i magistrati Caio Calvisio e Lucio Passieno.
Due graffiti, di epoca posteriore, che nominano San Pietro e San Paolo, suggeriscono un riutilizzo religioso del tempio pagano.
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