A Bassano Romano, la chiesa di San Vincenzo Martire come il mausoleo della famiglia del marchese Vincenzo Giustiniani che vi è sepolto con i suoi discendenti e risale al Seicento.
Doveva essere il centro di un villaggio, denominato Giustiniano, che non è mai stato realizzato.
L’edificio è in stile rinascimentale e nel testamento del marchese, morto nel 1637, si ordina "che fosse portata alla ultima perfezione la chiesa da me principiata … conforme nel disegno di M. Giacomo Pacifici architetto e M. Nicolò Valle capomastro muratore".
Il progetto iniziale è attribuito a Carlo Maderno: ha una facciata monumentale, decorata con lesene, che si conclude con una balaustra centrale con un grande busto del Redentore.
Ha due campanili ai lati e tra i due campanili appare la cupola che crea un interessante effetto scenografico.
Nel 1805 è stata visitata da papa Pio VII.
In una cappella si trova la statua del Cristo Portacroce o Cristo Redentore, commissionata da Metello Vari nel 1514 a Michelangelo Buonarroti.
La statua ha una storia particolare: Michelangelo, dopo aver terminato la bozza, si accorse che il marmo aveva una venatura nera proprio in corrispondenza del viso del Cristo.
Abbandonò l'opera e ne scolpì una nuova con una "diversa positura".
La prima statua rimase al committente che la mise nel proprio giardino.
Dopo vari passaggi fu acquistata dal Marchese Vincenzo Giustiniani che la fece completare da artisti dell'epoca e la portò nel suo palazzo romano.
Più tardi, nel 1644, il Principe Andrea Giustiniani, che voleva compiere la volontà dello zio, la portò nella chiesa di Bassano Romano.
Oggi la chiesa è connessa ad un centro di accoglienza, casa per ferie e luogo di ritiro per attività spirituali.
Seguici sui social