La splendida chiesa di San Flaviano si trova fuori del centro abitato di Montefiascone lungo l’antico tracciato della via Francigena e prende il nome da un martire cristiano che visse ai tempi dell’imperatore Giuliano l’Apostata e che è stato il marito di Santa Dafrosa e padre delle sante Bibiana e Demetria.
Flaviano era stato un aristocratico romano e un prefetto sotto Costantino ed era stato poi reso schiavo dopo la conversione al cristianesimo.
Probabilmente Flaviano era arrivato da schiavo in questa area per lavorare alla costruzione di un tempio.
La chiesa è molto antica e si ha traccia di un primo edificio esistente già nel 850 perché viene citato in un documento di papa Leone IV.
La chiesa è molto particolare perché oggi risulta composta dall'unione di due diversi edifici sovrapposti entrambi con tre navate ma con orientamento opposto che sfruttano il dislivello del terreno. La chiesa inferiore è la più antica e risale al 1032 da maestri lombardi in stile romanico-gotico.
In realtà anche la chiesa più antica nasce da un nucleo centrale romanico che richiamava in qualche modo l’architettura del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Nel passato Montefiascone era molto importante perché era il punto in cui si univano le diverse vie dei pellegrinaggi che andavano a Roma.
Da una parte la Via Francigena e dall’altra la Via Roma che arrivava dall’Adriatico e dai paesi Baltici, e la via che arrivava da Bologna.
Nel XIV secolo la chiesa venne ampliata e venne realizzata l’attuale facciata caratterizzata da un corpo finale con tre grandi archi, dove in quello centrale si trova lo stemma del cardinale Aldovrandi e la porta a vetri di accesso alla chiesa.
Sopra questi archi si trova un esile loggiato che nasconde parzialmente la parte finale della chiesa. La facciata termina con tre aperture circolari in corrispondenza delle navate e un campanile a vela con due campane.
L’interno della chiesa si presenta con un rivestimento in pietra locale squadrata che è affrescato in molte parti con opere del XIV e XVI secolo.
Le colonne che dividono le tre navate hanno capitelli molto lavorati differenti fra di loro, alcuni in stile romanico altri bizantino a seconda del periodo in cui sono stati realizzati, e la chiesa termina con tre absidi e quello centrale ha un affresco del XV secolo che rappresenta Cristo in trono tra San Pietro e San Paolo.
Subito al di sotto di questo affresco dell’abside spicca una immagine di San Flaviano a cavallo e l’altare che custodisce le sue reliquie.
Al centro della chiesa una grande apertura al soffitto mette in comunicazione i due edifici religiosi e dalla parte superiore si può avere una vista di quella inferiore come su un balcone.
Si accede alla chiesa superiore attraverso una scala interna che si trova alla fine della navata di destra, oppure dalla strada superiore che collega poi con il centro di Montefiascone. Nella chiesa superiore si trova il trono di papa Urbano IV che aveva consacrato l’altare nel 1262.
La facciata esterna di questa chiesa è totalmente diversa e ha uno stile di inizio barocco con un grande rosone e 4 lobi, due portoni laterali con sopra una finestra ovale.
Gli affreschi di San Flaviano
La chiesa inferiore presenta un incredibile ciclo di affreschi di raffinata bellezza eseguiti tra il XV e il XVI secolo.
Narrano vicende bibliche del Nuovo Testamento come il Presepe, l’Epifania e l’Annunciazione e storie della vita di santi come Santa Caterina d’Alessandria, San Nicola di Bari.
Uno particolare merita attenzione ed è quello dell’Incontro tra Tre Vivi e Tre Morti che si trova sopra l’arco della prima cappella nella navata di sinistra.
In un cartiglio è riportata la frase “Pensate a quello che siete e a quello che non potete evitare di diventare".
Fra le altre immagini di santi si riconoscono Santa Barbara, San Sebastiano.
La tomba di Defuk
Fra le cappelle della chiesa di San Flaviano una merita una attenzione particolare: è quella del vescovo Johannes Defuk (Giovanni Fugger) morto nel 1113 ma che in un certo senso ancora influenza la storia di Montefiascone.
Una leggenda racconta che il vescovo era al seguito dell’imperatore Enrico V che si recava a Roma per essere incoronato da parte di papa Pasquale II.
Il vescovo amava molto il vino e aveva detto ad un suo servitore di precederlo e di assaggiare il vino nelle varie taverne.
Per poter comunicare con il vescovo, il servo Martino doveva scrivere la parola latina EST! Sulla porta delle taverne che servivano un buon vino.
Giunto a Montefiascone, deliziato dal vino locale chiamato moscatello, il servo scrisse tre volte la parola Est! Est!! Est!!!
Si racconta poi che il vescovo decise di fermarsi a Montefiascone nel suo viaggio di ritorno e di aver gradito talmente tanto il vino e la compagnia da rimanere qui fino alla sua morte. Il vescovo lasciò anche una eredità per poter festeggiare ogni anno una festa dedicata al vino.
Johannes Defuk è sepolto nella chiesa di San Firmino sotto una bella lastra intarsiata e una lapide ricorda la sua storia con le parole: «Est est est pr nim est hic Jo De Fuk do meus mortuus est» che sta per «Est est est propter nimium est hic Johannes De Fuk dominus meus mortuus est» (Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk).
Una leggenda racconta poi che Defuk lasciò un lascito i 24.000 scudi romani per organizzare una grande bevuta di vino sulla sua tomba il giorno di San Bartolomeo, il 24 agosto, patrono del seminario.
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