

La Chiesa di San Agostino risale al XIII secolo ed ha un convento annesso. In origine era dedicata a Sant'Antonio e apparteneva all'ordine degli Antoniani.
Nel XIV secolo passò all'Ordine di Sant'Agostino, che divenne il patrono della città e a lui venne dedicata.
Abbandonata in epoca napoleonica, fu restaurata da papa Leone XIII.
Nel portale principale in stile cistercense si possono ammirare due leoni stilofori che afferrano con gli artigli montoni e lepri e sorreggono delle colonne.
Un secondo portale gotico, sul lato destro della chiesa proviene dall’abbazia di Valvisciolo, distrutta nel Trecento.
All’interno, a croce latina e a navata unica, si possono ammirare una capriata lignea, con un arco trionfale, una pala d’altare di Sant’Agostino, opera di Tito Troja.
Troja è autore anche dei dipinti sul catino che rappresentano la liberalità di papa Leone XIII, circondato dalla corte pontificia e il trionfo dell’Ordine Agostiniano.
Accanto all’altare c’è un magnifico organo svizzero, dono della diocesi di San Gallo a papa Leone XIII.

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