La chiesa di San Vito sul Melfa di Roccasecca è stata costruita lungo la via Latina.
Si trovava in corrispondenza di un ponte romano sul fiume Melfa dove probabilmente esistevano delle preesistenze romane.
Tracce di elementi architettonici romani e di epigrafi sono incastonati nelle sue pareti e visibili, mentre le lastre del pavimento probabilmente sono state prese direttamente dal ponte.
Le prime notizie sulla sua esistenza risalgono ad atti di donazione che si trovano nell’archivio di Montecassino e che risalgono alla prima metà dell’anno mille.
Inizialmente la chiesa e il suo piccolo monastero benedettino erano stati posti sotto il controllo del monastero di San Paolo a Roma.
Vennero poi dati a Rainaldo, il vescovo di Aquino, con una bolla di papa Alessandro III del 1175 che metteva fine ad una disputa fra il vescovo e il monastero.
Il convento fu lasciato nel 1270, come risulta dall’inventario per la consegna dei beni al vescovo di Aquino, ma continuò ad essere abitato da altri frati.
Ha subito danneggiamenti dalle piene del fiume ed è stata ricostruita fino ad assumere le forme attuali
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