La chiesa di Santa Maria e San Biagio era in origine la chiesa del castello di Sant’Angelo Romano che nel 1742 venne distrutta e ricostruita.
La storia narra che i cittadini chiesero al principe Borghese il permesso per la sua costruzione ma finirono i soldi prima della sua conclusione. Chiesero allora un prestito al monastero dell’Umiltà a Roma e nel 1759 riuscirono a far consacrare la nuova chiesa.
L’edificio si presenta rialzato dal luogo in cui si trova, e la facciata si presenta come un semplice edificio neoclassico ed è arricchita solo da 4 lesene che terminano con un timpano.
L’interno è ad una sola navata con una copertura con volta a botte e 5 cappelle laterali. La chiesa termina con un’abside che ospita la zona altare e il coro.
Nell’aspide una apertura lascia filtrare un fascio di luce e fra le opere si segnala una Vergine con Bambino di Federico Barocci ed un trittico realizzato da Antoniazzo Romano del XV secolo.
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