Genazzano- Santuario Madre del Buon Consiglio Campanile by Benedicta Lee
Genazzano- Santuario Madre del Buon Consiglio Campanile by Benedicta Lee

Genazzano. Santuario della Madre del Buon Consiglio

Il santuario della Madre del Buon Consiglio è stato costruito a Genazzano su una precedente chiesa dove era avvenuto un evento miracoloso.

La chiesa originaria risaliva del X secolo ed è poi stata trasformata in cimitero.

I lavori di trasformazione sono iniziati nel 1356 da Giordano Colonna.

La chiesa è stata edificata per custodire e venerare una immagine di Maria, chiamata Madre del Buon Consiglio, che secondo la leggenda viene da una chiesa di Scutari in Albania.

L’immagine sarebbe arrivata portata dagli angeli il giorno del 25 aprile del 1467 dopo che i musulmani arrivarono in Albania.

Gli angeli la avrebbero posata su una piccola chiesa che la Beata Petruccia stava costruendo.

Da allora tutta la popolazione contribuì a terminare l’edificio che divenne ben presto meta di pellegrinaggi e l’immagine è ancora nel santuario.

La scena è raccontata in uno splendido dipinto.

La chiesa si presenta oggi in uno stile Settecentesco ed è ricca di opere d’arte come l’originale balaustra con putti e tendaggi in marmo che viene attribuita al Bernini.

Dietro l’altare si trova un grande organo del 1930 al posto di affreschi che ora sono nel museo al piano terra.

Il museo raccoglie i lavori di tanti artisti che nei secoli hanno voluto omaggiare l’immagine sacra e splendide ‘pianete’ del XVI e XVII secolo.

Qui si trova anche la campana che il 25 aprile del 1424 annunciò l’arrivo della immagine.

Nel refettorio si trova un affresco di Taddeo Conza raffigurante la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Il santuario è stato visitato da molti papi tra cui Urbano VIII, Pio IX, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.


Scritto da
Benedicta Lee

Nata a Roma da madre Italiana e padre Americano, lavora come libero professionista nell'ambito della comunicazione turistica, per cui attualmente frequenta l'Università di Scienze del Turismo. Ama...

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