La chiesa di Sant'Erasmo di Veroli è stata fondata nel luogo dove San Benedetto e i suoi discepoli si erano fermati a Veroli nel 529 durante il loro viaggio verso Montecassino.
Il primo oratorio è stato finanziato da Valentiniano, un cittadino di Veroli che poi si fece monaco e fu abate del monastero di San Pancrazio al Laterano. Nel XII secolo i benedettini vennero sostituiti.
Nel corso dei secoli la chiesa è stata più volte ristrutturata come si osserva guardando i diversi stili della facciata.
Un portico in stile romanico con tra archi e una parte superiore settecentesca, una scala di accesso di stile tardo barocco, tre absidi che fuoriescono dalla parete di fondo della chiesa.
Un campanile romanico ricavato da una torre romana.
In corrispondenza degli archi del portico di accesso si notano delle figure di animali dalla cui bocca escono fregi ornamentali e che nelle storie sono considerati collegamenti con l’oriente e ancora con il mondo benedettino.
L’interno è in stile settecentesco a tre navate con tre absidi.
La chiesa custodisce capolavori come una grande tela del 1747 realizzata da Sebastiano Conca (o forse da T. Kuntze) e un quadro del Battesimo di Gesù .
Un calice in argento dorato del XIV secolo, dove avvenne il miracolo dell’Ostia Consacrata, viene utilizzato una volta l’anno durante le celebrazioni del martedì dopo Pasqua.
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