Il piccolo tempietto di Santa Maria della Peste fu costruito nel 1494 come voto per lo scampato pericolo dalla terribile pestilenza che aveva colpito la zona di Viterbo in quegli anni.
Da una iscrizione sul pavimento in maiolica smaltata si legge che è stata realizzata da Paolo Mazzatosta (famoso per un palazzo medievale nel centro storico) e un conciatore di grano di nome Martino.
La leggenda narra che in questo punto venne ritrovata una immagine sacra e che quelli che vennero ad adorarla furono salvati dalla peste.
L’edificio è un tempietto in stile quasi rinascimentale a pianta ottagonale e che termina con una cupola con un piccolo lanternino.
L’edificio nei suoi diversi lati presenta un elegante portone di ingresso in peperino lavorato e sormontato da una apertura circolare e due aperture.
Negli anni ’30, con la copertura del fiume Urcionio e il conseguente abbattimento di alcune abitazioni, il tempietto si trovò nel mezzo di uno spiazzo e venne scelto come sacrario militare per i caduti della Prima Guerra Mondiale.
Al suo interno si possono ammirare affreschi che rappresentano San Giovanni e San Sebastiano.
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