Le sorgenti carbonico-sulfuree delle Acque Albule a Guidonia Montecelio nascono dai due laghi Regina e Colonnelle e sono state spesso menzionate dagli scrittori latini e celebrate per le loro virtù terapeutiche e medicamentose.
Plinio il Vecchio racconta che "i soldati feriti in battaglia erano condotti alle Acque Albule come nel miglior luogo di cura, donde tornavano sanati" (Hist. Lib XXXI, 6). Il medico Archigene da Apamea, vissuto sotto l'imperatore Traiano, le indicava efficaci nella cura delle malattie dello stomaco, nella cura delle piaghe e delle ulcere.
Virgilio ne parlò nell'Eneide. Nerone le fece arrivare nella sua Domus Aurea utilizzando l'acquedotto Marcio. L'imperatore Adriano le usa nelle numerose piscine della sua villa di Tivoli. Cesare, che soffriva di gotta, fece costruire una casa qui per fare i bagni solfurei dall’architetto Agrippa.
Nel Rinascimento il Cardinale Ippolito d'Este, per curare la sua gotta con le Acque Albule, chiese ed ottenne il governo della città di Tivoli dove costruì la notissima Villa d'Este, in collina, per allontanarsi dalla zona paludosa che circondava le sorgenti.
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