La storia di Alatri inizia con la sua acropoli circondata da imponenti mura realizzate con megaliti, ossia grandi massi posti a secco con incastri perfetti gli uni sopra gli altri.
Secondo la leggenda Alatri e altre città del Lazio meridionale furono fondate dal Dio Saturno nel XV secolo AC, altre le connettono al popolo dei Pelasgi intorno al VIII-VII secolo AC.
Altri autori fanno risalire le mura al popolo degli Ernici e le datano al IV secolo AC.
Vengono chiamate mura poligonali o ciclopiche, questo ultimo nome è in relazione con un antico popolo che si dice avesse una imponente statura o anche megalitiche.
Alcuni dei suoi massi superano la lunghezza di 3 metri con una altezza di due.
Le mura di Alatri sono lunghe circa 4 km e in alcuni tratti raggiungono una altezza di 15 metri. Un tratto di mura serviva a sostenere l’acropoli a cui si accedeva attraverso due porte.
L’architrave della porta principale è lungo più di cinque metri, alto 1,60 e profondo 1,65 ed è ritenuto il più pesante megalite nella penisola italica.
Sulla porta minore sono scolpiti tre falli e lungo il muro si trovano tre nicchie la cui funzione è ignota.
Durante il periodo romano e il medioevo le mura sono state ampliate e hanno cinque porte di ingresso: Porta San Pietro, Porta Portati, Porta San Nicola, Porta San Francesco e Porta San Benedetto che l’unica che conserva una struttura con architrave.
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