La zona dell’Acropoli di Arpino è anche chiamata Civitavecchia e probabilmente risale al VII secolo AC.
Secondo la leggenda venne fondata dal Dio Saturno assieme ad altre città del Lazio meridionale e l’acropoli è circondata da grandi ed imponenti mura.
Queste mura sono state realizzate da grandi massi dalla forma irregolare che si incastrano perfettamente gli uni con gli altri.
Secondo una leggenda, la grandiosità dei massi e la loro forma li fa risalire ai Pelasgiche una antica popolazione greca e talvolta le mura si chiamano ciclopiche, dal nome dei giganti omerici.
Le mura megalitiche di Arpino partono da Civitavecchia, a quota 627 metri e arrivano a Civita Falconara e erano lunghe circa 3 km, ma solo 1,5 km sono visibili.
Le antiche mura sono poi state restaurate più volte dai sanniti, dai romani e nel medioevo, con l’aggiunta di torri e di porte.
L’antica porta d'ingresso all'Acropoli, con l'arco a sesto acuto, rievoca quella di Micene.
È alta 4,20 metri ed è formata da blocchi sovrapposti che si restringono.
La "Porta Tana del Lupo", invece, situata nella parte bassa di Arpino, ha una forma ad architrave.
Da notare l’antica cava da cui sono estratti i massi che si trova proprio accanto al muro.
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