Il castello Orsini, chiamato anche palazzo baronale, domina tutta l’immagine di Cineto Romano e ha determinato la storia del bellissimo borgo della Valle dell’Aniene.
Il castello è imponente, posto su un dirupo che domina la vallata e il primo signore di cui si hanno notizie è un certo Giovanni de Marso, probabilmente arrivato dalla vicina Marsica. Nel XIII secolo i de Marso diedero una parte della fortezza al cardinale Napoleone Orsini. La famiglia Orsini entrò poi a prendere anche l’altra metà della fortezza grazie ad uno scambio con il castello di Mandela.
Agli inizi del Cinquecento, le truppe di Ascanio Colonna cercarono di conquistare il castello che resistette insieme al dominio degli Orsini.
Alla fine del Cinquecento, Beatrice Cenci è stata imprigionata nel castello dopo l’omicidio del padre violento, prima di essere condotta a Petrella.
Dal 1612 il castello di Cineto Romano (che a quel tempo veniva chiamata Scarpa) e il feudo furono ceduti alla famiglia Borghese di Sulmona.
Infine, nel 1934, il castello passò ai Padri Oblati di Maria che lo divisero in appartamenti che vendettero a privati.
Si accede al castello percorrendo le vie medievali del borgo antico fino ad arrivare ad un’ampia scalinata che passa attraverso l’antico posto di guardia con torretta. Questo era l’ingresso principale al castello e sulla torretta si trovava la campana civica, poi sostituita nel XV secolo da un grande orologio comunale ancora oggi in funzione.
Si arriva finalmente al portone che conduce al cortile interno del castello e nella piccola piazzetta si può ancora vedere una fontana di acqua purissima.
Le mura sono ancora ben evidenti ed hanno feritoie e terminano con merli ghibellini.
Il castello nasconde molte storie misteriose e nelle antiche cronache del secolo XVI della Terra di Scarpa (antico nome di Cineto Romano), si racconta che fosse usato come “prigione per i delitti capitali”.
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