La croce processionale di Borbona risale al 1320-1330 ed è uno straordinario capolavoro artistico di grandi dimensione, 115 x 70 cm. E’ sbalzata in lamina d'argento dorato a fuoco e decorata da smalti traslucidi.
La croce è esposta nella chiesa di Santa Maria Assunta e viene portata in processione tutte le prime domeniche di settembre per la Festa della Natività di Maria.
L'opera faceva parte di un gruppo di grandi croci processionali distribuite nei santuari lungo il confine del Regno angioino, e Borbona era una città di fondazione angioina destinata ad essere uno dei 99 castelli de L'Aquila.
Realizzata da un importante orefice toscano, Andrea di Jacopo d'Ognabene (1284-1320), attivo alla corte dei d'Angiò.
La sua complessa iconografia rispecchia i grandi temi religiosi coinvolti nel drammatico conflitto che divide nei primi decenni del Trecento i francescani Spirituali dalla Curia trasferita ad Avignone: la Trinità e il primato dello Spirito Santo.
Sul dietro, il Cristo è issato sull'Albero della vita che sorge al centro dell'Eden e il suo sangue redime il teschio di Adamo sepolto alla base del Golgota. Sul davanti, il Cristo siede sul trono apocalittico, alla fine dei tempi, coronato come un re angioino e attorniato dai quattro evangelisti.
La straordinaria figura di Giovanni Evangelista con testa di aquila, in alto, e di Giovanni Battista, in basso (nel verso), esaltano l'importanza capitale dello Spirito Santo, come voleva l'appassionata spiritualità francescana.
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