Il castello di Marano Equo è stato costruito sulla parte più alta del paese, il cuore del centro storico, ini un punto che domina la Valle dell’Aniene.
La sua costruzione risale al bisogno della popolazione di trovare un luogo sicuro in cui rifugiarsi dopo la caduta dell’Impero Romano e l’arrivo dei barbari. Una bolla di papa Pasquale II lo menziona già nel IX secolo ed inizialmente la fortezza era composta di un corpo centrale, tre torri e una corte e aveva anche lo scopo di difendere la vicina abbazia di Subiaco.
Va ricordato che l’abbazia rivaleggiava con la diocesi di Tivoli per il controllo della zona e in alcuni momenti il castello è stato governato dal vescovo di Tivoli.
Nel medioevo il potere del monastero di Subiaco ebbe un declino e il governo del castello venne affidato a degli abati commendatari, tra i quali anche Rodrigo Borgia, il futuro papa Alessandro VI.
Dal 1753, il castello di Marano Equo passò direttamente sotto il controllo dello Stato Pontificio attraverso la Congregazione del Buon Governo.
La creazione del castello comprendeva anche una chiesetta sulle cui fondazioni è stata poi edificata l’attuale chiesa di San Biagio, la principale del borgo.
Dopo un periodo di declino forse dovuto anche al terribile terremoto del 1703, il castello è stato restaurato nel XIX secolo e oggi dell’originario castello si riconosce un torrione e alcune murature e l’edificio ospita la sede del comune di Marano Equo.
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