Il palazzo Papale di Viterbo è stato sede del papato per 24 anni, dal 1257 fino al 1281. E’ stato eretto nella forma attuale ampliando il palazzo sede della curia vescovile della quando papa Alessandro IV, a causa dell'ostilità del popolo e della borghesia romana, decise di trasferire qui tutta la sede della Curia pontificia.
Il Palazzo Papale si trova nel punto più alto di Viterbo dove un tempo si trovava l’antico centro Etrusco riconoscibile da alcuni resti di mura antiche.
È chiamato in questo modo perché è stato sede del papato per 24 anni, dal 1257 fino al 1281 quanto Roma era diventata un posto pericoloso per le continue guerre fra nobili per il controllo della città. È stato papa Alessandro IV a spostare la corte e la città ha ospitato circa 40 papi con le loro numerose corti.
In un primo tempo la residenza dei papi fu stabilita a Palazzo Alemanni, ma in seguito grazia al capitano del Popolo Andrea Gatti, venne costruito in tempi record questo sontuoso palazzo proprio di fronte alla Cattedrale di San Lorenzo.
Il palazzo nasce dalla trasformazione del vecchio castello di San Lorenzo costruito a picco su una roccia e con un unico accesso da un ponte etrusco-romano.
I lavori durarono 10 anni, tra il 1257 e il 1267 quando vennero realizzate la scalinata di accesso e la loggia da dove il papa impartiva la benedizione.
Dalla splendida e famosa Loggia dei Papi, dall'architettura elegante ed armoniosa, si accede alla grande sala per le udienze conosciuta con il nome di Aula del Conclave. Qui è si è svolto il primo e il più lungo conclave della storia, cioè quello del 1268-1271, durato 1006 giorni.
La parola conclave nasce proprio da un famoso episodio quando …. Chiuse a chiave (dal latino clave) i cardinali nella sala obbligandoli a prendere una decisione in tempi brevi.
Lo stile architettonico del palazzo è romanico-lombardo caratterizzato dalla sua forma allungata con tre piani eleganti nel lato della piazza San Lorenzo e un aspetto da fortezza medievale sul lato che si trova a picco sulla sottostante valle.
La facciata di rappresentanza è caratterizzata da 6 bifore, in corrispondenza di 6 aperture, sul lato sinistro del portone di accesso e termina con una merlatura guelfa regolare.
Sul lato destro si trova l’elegante loggiato in stile gotico che è diventato il simbolo di Viterbo; il loggiato si trova sopra un grande arco sotto il quale si trovano le scale di collegamento con la valle. Originariamente questi fregi in stile gotico, con archi ogivali aperti nel cielo, erano colorati
La grande sala del conclave occupa tutto il piano e in corrispondenza delle bifore si trovano dei sedili in pietra. Quando non era occupata dal conclave, era la sala di attesa per gli appartamenti papali
La magnificenza della sala, l’esile struttura del loggiato e l’orografia del terreno hanno creato un insieme di forze che hanno creato avvallamenti e reso stabile il complesso. Così con il ritorno del papa a Roma nel 1281, l’edificio ha subito crolli e danneggiamenti fino al concilio di Trento.
Infatti a metà del Cinquecento il vescovo aveva bisogno di un maggiore numero di assistenti e iniziò a restaurare parte degli ambienti del palazzo dei papi che venne trasformato in stile rinascimentale.
Bisogna aspettare il 1897, quando il vescovo di Viterbo decise di riportare lo stile del palazzo a quello originale romanico-gotico inserendo però elementi di rinforzo in cemento armato ben integrati con lo stile architettonico.
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