Il palazzo Sforza risale alla metà del XVI secolo ed è stato costruito per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camerlengo di Santa Romana Chiesa.
Egli aveva ricevuto a vita il controllo di Proceno e la sua famiglia governerà per molti anni questo borgo.
Sul palazzo si può vedere lo stemma con il leone rampante, che era l’animale araldico degli Sforza di Santa Fiora, e i gigli dei Farnese (la famiglia a cui apparteneva la madre Costanza che era figlia di papa Paolo III).
L’architetto del palazzo è stato Nanni di Baccio Bigio, un fiorentino che ha vissuto a lungo a Roma, anche se sembra che sia stato disegnato direttamente dal Sangallo.
Il Sangallo ha comunque disegnato il portone del palazzo.
Dopo il cardinale Ascanio, il fratello Paolo divenne Marchese di Proceno e completò la costruzione dell’edificio che però poi ha subito dei crolli parziali nel 1873 e nel 1890.
L’edificio appare un classico esempio di architettura rinascimentale con tre piani: uno a piano terra, il secondo dedicato alla nobiltà con saloni con volte affrescate e soffitto a cassettoni e l’ultimo ai servizi.
Al piano terra si accede ad un cortile con un pozzo in travertino e un terrazzo sulla Valle del Paglia.
Oggi il palazzo è di proprietà comunale e viene usato per mostre e convegni mentre al piano interrato si trovano le sale del Museo della Civiltà Contadina.
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