Villa Albani di Anzio è stata voluta dal Cardinale Alessandro Albani nel 1718 (e terminata nel 1726).
Il cardinale era un grande appassionato di archeologia e che era attratto dai numerosi ritrovamenti romani nell’area.
La villa forse fu fatta disegnare da Alessandro Specchi, il progettista del Porto di Ripetta che aveva già lavorato alla residenza del cardinale alle Quattro Fontane.
Il suo stile è un tardo barocco dove già sono presenti le caratteristiche del neoclassicismo.
Il comportamento del cardinale comunque non era molto assennato e vendette molti dei ritrovamenti al re di Polonia e ad altri illustri personaggi fino a quando papa Clemente XII Corsini decise di comprare personalmente molta parte della collezione di statue, busti e monete.
La maggior parte delle opere della collezione del Cardinale Albani che aveva portato a Roma nella sua residenza-museo sono poi state trafugate da Napoleone durante la sua conquista dell’Italia.
A partire dalla fine del Settecento la villa ha avuto un momento di degrado e per un periodo è stata addirittura trasformata in un granaio fino al 1852 quando venne acquistata da papa Pio IX Mastai Ferretti. La villa divenne la residenza estiva del pontefice.
Con l’Unità d’Italia il grande edificio è stato destinato a scopi umanitari e medici.
Oggi la villa ospita un centro medico della Azienda Sanitaria Locale. In estate i suoi giardini sono aperti per manifestazioni culturali e concerti.
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