Durante il Quattrocento, Viterbo era un florido centro economico con mercanti e banchieri che accorrevano da varie parti della Toscana Come Alfonso Caetani da Pisa che eresse una sua sontuosa dimora.
Nel 1510 il palazzo fu venduto ai banchieri Chigi della vicina Siena che lo arricchirono soprattutto con decorazioni interne. All’esterno lo stile del fabbricato è quello di un edificio tardo-gotico, dove già si notano le caratteristiche del Rinascimento come il marcapiano e lo stile del portone e delle aperture del piano nobile e del piano della servitù. Lo stemma dei Chigi è scolpito nel peperino e si ritrova in uno degli angoli della facciata.
Accanto al palazzo si ammira una alta torre in peperino del duecento, tipica dello stile di Viterbo. La torre termina con quattro aperture e ricorda il carattere difensivo di tutte le costruzioni medievali.
Un elemento di forte carattere del palazzo sono le decorazioni interne a partire da un affresco di Antonio del Massaro (detto il Pastura) nel porticato del cortile interno che rappresenta una Madonna con il Bambino benedicente.
Dobbiamo ricordare che la famiglia Chigi è stata uno dei principali sponsor di Raffaello aiutando la sua ascesa di grande pittore. Ai piani alti si possono ammirare le sale di San Paolo, con affreschi Cinquecenteschi che raccontano la vita del santo, il salone di rappresentanza con affreschi di scene di caccia e mitologiche, la sala di Afrodite e la cappella. Tutti i soffitti sono a cassettoni con eleganti decori e le stanze sono dotate di enormi camini in peperino scolpito con maestria.
Al piano terra si trovano le botteghe e le cucine ancora conservate nella loro originaria bellezza e con un particolare esempio di vincellario.
Seguici sui social