Frosinone. Il Carnevale e la Festa della Radeca

Frosinone. Il Carnevale e la Festa della Radeca

Il Carnevale di Frosinone è una festa d’importanza storica perché racchiude in sé una manifestazione molto più antica: la Festa della Ràdeca che si svolge a Frosinone il martedì grasso.

I festeggiamenti per il Carnevale prevedono la sfilata di carri allegorici con costumi e maschere, mentre al termine si rivive l’antica tradizione della Ràdeca (nel dialetto frusinate una foglia d’agave simbolo di fertilità).

La festa della Ràdeca ha il suo momento culminante in un ballo dove i partecipanti sventolano foglie di agave, detta ‘radeca’ in dialetto. La manifestazione riprende la tradizione di una antica festa preromana dedicata alla fertilità e alla fecondità.

Durante il periodo romano questa festa diventò quella dei Lupercali dedicata a Luperco, una divinità pastorale dedicata proprio alla fertilità.

La festa si celebrava a febbraio, il mese dedicato alla purificazione, al passaggio dalla morte alla vita della natura e culminava con un grande falò.

La festa del carnevale viene menzionata anche negli Statuti della città di Frosinone fra le feste comandate. La foglia di agave è stata introdotta successivamente e l’agave è una pianta arrivata in Spagna e in tutta Europa nel XVI secolo.

La festa della Radeca è stata poi inglobata dal Carnevale e a Frosinone, dal Settecento, ha assunto anche una connotazione ‘politica’.

Infatti si festeggia la ribellione contro i francesi e la cacciata delle loro truppe.

Il falò culmina con un fantoccio che rappresenta il generale Jean Antoine Étienne Vachier detto Championnet.

Nel 1798 i Frusinati si ribellarono alla occupazione dei Francesi che appoggiavano la repubblica romana e avevano imposto ingenti tasse.

I francesi reagirono con saccheggi e distruzioni in cui danneggiarono chiese e palazzi.

L’anno dopo il popolo chiese di festeggiare la Festa della Radeca usando la tradizionale ironia contro i potenti e regnanti.

I frusinati inviarono un messo al capo delle truppe francesi, il generale Jean Etienne Championnet che aveva sede ad Anagni, per annunciava una rivolta a Frosinone.

Quando il generale arrivò a Frosinone capì il clima goliardico della folla che urlava ‘Esseglie … esseglie (eccolo, eccolo)!’.

Championnet si unì alla folla bevendo vino e mangiando ‘fini-fini’ e divenne il simbolo della festa.

Ogni anno il suo fantoccio viene portato su un carro in giro per le strade e la festa si conclude con la consueta condanna del generale, la lettura del testamento lasciato dal generale e il rogo del fantoccio.

Mentre il carro passa per la città le persone ballano a ritmo di ‘salterello’, cantando la tradizionale ‘Canzone de Carnuale’ (canzone del carnevale) suonata ininterrottamente dalla banda musica e sventolando le foglie di radica.

E’ assolutamente importante avere una ‘radeca’ in mano altrimenti si viene puniti con un certo numero di ‘radecate’.

I forestieri devono essere ‘battezzati’ con un tocco della radeca sulla schiena. E’ proibito girare con cappelli duri che ricordano quelli delle truppe francesi.

Chi non trova una ‘radeca’ può portare un cavolo.

 

 


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