Tra il 14 e 22 agosto si festeggia la Madonna di Canneto con processioni tra il santuario e le sorgenti del fiume Melfa. La festa è chiamata anche la "Sagra delle Quattro Regioni e dei Cento Paesi".
La processione parte dalla chiesa di Santo Stefano a Settefrati, in cui è preservata la statua della Madonna Bianca per scoprire la statua e metterla sulla macchina della processione. I fedeli attraversano il paese per andare nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie dove la Madonna viene vestita con gli abiti del pellegrinaggio.
Il corteo si dirige poi verso la valle di Canneto per incontrare la Madonna Nera. Il 22 agosto la statua fa poi ritorno alla Chiesa di Santo Stefano.
Il Padre benedettino inglese Beda, nel 1894, descrive la processione che si tiene ancora oggi nello stesso modo. Il monaco era allora in visita a Montecassino e sentì dei canti venire dalla valle. Incuriosito chiese che cosa fossero e gli risposero: “le compagnie che vanno alla Festa della Madonna di Canneto!”.
Decise di seguire i canti, e quindi le persone, e di tenere un diario di viaggio del cammino. Dai suoi racconti abbiamo una precisa descrizione della cerimonia che si svolge ancora secondo gli stessi riti.
Ogni anno circa 120-130 Compagnie, ognuna delle quali composta fra le 50 e le 500 persone, arriva da 4 regioni (Lazio, Abruzzo, Campania e Molise) a piedi per omaggiare la Madonna Nera di Canneto.
Il 21 agosto, le compagnie arrivano all’alba e devono fare 3 giri attorno alla chiesa (oggi ne fanno solo uno) ed entrano in chiesa in ginocchio. Nel passato chi aveva molti peccati da farsi perdonare strisciava anche la lingua per terra.
Da Settefrati la processione inizia il 18 agosto e si porta in spalla la statua della Madonna Bianca con un cammino che dura 3-4 ore. Arrivati al Santuario la Madonna Bianca di Settefrati e quella Nera si incontrano ma solo per pochi minuti perché due Madonne non possono stare contemporaneamente sullo stesso luogo. Poi, la Madonna Bianca viene portata in Sagrestia dove resta fino al giorno della festa.
Il 22 agosto la Madonna Bianca esce dal Santuario ‘a marcia indietro’ per non dare le spalle e torna a Settefrati dove è accolta da grandi fuochi d’artificio e da una festa. La tradizione degli spettacolari fuochi d’artificio, che richiamano altri turisti, era già descritta in un libro di Achille lauri del 1910.
Contemporaneamente in quei giorni si svolge anche la Sagra delle ‘Sagne con i fagioli’.
Rito della Comparanza
Durante la festa, ma anche in altri momenti dell’anno, si celebrava le unioni della Camparanza, ossia le persone diventavano ‘Compari’, un termine che in italiano viene ancora usato con molte accezioni diverse.
La presenza di molte persone provenienti da luoghi diversi permetteva incontri e la nascita di nuove amicizie. Quando queste amicizie diventavano più profonde allora si celebrava il rito della Comparanza che prevedeva l’unione dei due diti mignoli delle persone che dovevano essere immersi nelle fredde acque del Melfa per tutta la durata di 3 Padri Nostro, 3 Ave Maria e 3 Gloria.
Al termine delle preghiere ciascuno prende un sasso dal fondo dell’acqua e con questo fa un segno della croce sulla fronte del ‘compare’. Poi si baciano la mano scambiandosi la pietra.
Con questa cerimonia si suggella un legame più forte di quello dell’amicizia.
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