Blera. Vino Tarquinia Doc

Blera si trova nell'area di produzione del famoso vino Tarquinia DOC.

La coltivazione della vite nell’alto Lazio è iniziata con gli Etruschi e si ha una prima documentazione in una tomba del IV secolo AC nella necropoli di Molesino.

Si vede uno ‘stamnos’ falisco nero con figure rosse che rappresenta Dioniso e Oinopion, cioè un vaso panciuto con due manici, col quale si portava il vino a tavola per servirlo con un lungo mestolo di bronzo.

Alcuni scritti di Plinio descrivono con maggiori particolari la coltivazione della vite e la produzione di vino che i Romani incentivarono e svilupparono.

A Gravisca (antico porto di Tarquinia) mentre a Statonia (nel territorio di Vulci) nel 540-530 AC la produzione di vino era sufficiente per i locali e veniva venduta all’esterno come è documentato dalla scoperta del relitto di una nave etrusca del VI secolo AC scoperta nel mare davanti Marsiglia.

Lo scrittore romano Marziale descrive il vino di Cerveteri, ‘Caeretanus’, come ottimo e con un sapore che assomigliava al Setino vecchio e di buona qualità. Columella celebra invece l’antica Cere per il suo vino squisito.

Dopo il medioevo, prima le abbazie e poi lo Stato Pontificio ripresero e favorirono ulteriormente la produzione vitivinicola. Gli Statuti della città di Civitavecchia del 1451 contenevano 20 capitoli che regolamentavano la produzione e il commercio del vino.

Descrivevano l’epoca della vendemmia, le pene per i danneggiatori delle vigne e le misure che dovevano usare i Tavernari per la vendita.

Nel 1761, il Marchese Frangiapani nel libro ‘Istoria dell’antichissima città di Civitavecchia’ descrive alcune vigne locali.


Scritto da
DiscoverPlaces

Discoverplaces.travel promuove i piccoli borghi Italiani e crea ponti con i discendenti italiani all'estero attraverso il Premio Town Ambassador.

Iscriviti alla Newsletter

Scopri un territorio attraverso le emozioni di chi l'ha raccontato in prima persona.