ph Claudia Bettiol
Segni. Archivio Innocenzo III

Segni. Archivio Innocenzo III

L’Archivio Innocenzo III si trova all’interno del Seminario Vescovile del XII secolo sulla parte alta del paese dove un tempo si trovava l’acropoli.

L’edificio era stato fatto costruire da papa Eugenio II che vi aveva abitato e qui hanno soggiornato per breve tempo altri papi come Lucio III, Alessandro III e Innocenzo III a cui è dedicato.

L’edificio è stato trasformato in seminario diocesano nel 1709 e nel XIX secolo è stato ampliato con una nuova ala che oggi ospita l’Archivio Innocenzo III.

Nell’archivio sono conservati tutti i documenti della chiesa dal XV secolo: archivio del Capitolo, archivio vescovile, atti di matrimonio e atti civili. L’archivio è molto attivo nella promozione del territorio attraverso la riscoperta della sua storia.

Ad esempio è stato scoperto un incuneabolo, ossia un libro stampato con la tecnica dei caratteri mobili che veniva usata tra la metà del XV secolo e l'anno 1500 incluso, che racconta la storia del ritrovamento della statua del Laocoonte.

Questa data è importante perché è l’inizio dei Musei Vaticani e nel loro profilo è indicato l’anno del ritrovamento della statua in un giardino perché da questo reperto si è poi dato il via alla immensa collezione che oggi è visitabile nei Musei Vaticani, fra i più importanti del mondo.

La scultura del Laoconte risale al I secolo dC e si credeva che fosse stata trovata in una vigna alle pendici di Colle Oppio il 14 gennaio 1506.

L’incuneabolo di Segni, un esemplare di una edizione della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio stampata a Venezia nel 1491 dall’editore Tommaso de’ Blavis, invece data la scoperta al 10 gennaio 1506: quattro giorni di più di vita e un compleanno spostato per i Musei Vaticani.

La storia del ritrovamento con la data è in una nota accanto al testo del libro scritta dal proprietario del libro, Angelo Recchia de Barbarano (1486-1558) che era un giurista.

Era stato al servizio delle magistrature capitoline e della Camera Apostolica e poi uno dei Conservatori dell’Università La Sapienza nel 1557: aveva poi ottenuto nel 1553 la cittadinanza onoraria di Roma e il suo monumento funebre è nella chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio.


Scritto da
DiscoverPlaces

Discoverplaces.travel promuove i piccoli borghi Italiani e crea ponti con i discendenti italiani all'estero attraverso il Premio Town Ambassador.

Iscriviti alla Newsletter

Scopri un territorio attraverso le emozioni di chi l'ha raccontato in prima persona.