La Biblioteca comunale, intitolata a Angelo Majorana (1865-1910), deputato del Regno d’Italia e Ministro delle Finanze, ha oggi sede presso i locali rinnovati dell’ex Convento di San Domenico dei Frati Predicatori. Fu istituita nel 1910 e vanta un patrimonio librario di circa 40.000 volumi, un fondo di oltre 2.000 tomi antichi, datati fra la fine del 1400 e il 1900, e una sala di consultazione multimediale.
L’Accademia, la Biblioteca, la Tipografia palatina e un bestseller d’epoca
Durante il loro governo, i principi Francesco e Giovanna Branciforti istituirono una sorta di “Accademia”, circondandosi di brillanti ingegni, quali Pietro Carrera, storico, bibliotecario e maestro-notaro di corte, il cronachista Filippo Caruso, il giurista e poeta Mario Tortelli, il pittore Filippo Paladini, il chierico, scultore e pittore Giambattista Baldanza, il legatore di libri Francesco Petronio, l’argentiere Geronimo Capra
Il principe Francesco Branciforti era a tal punto amante della scienza e delle lettere che nel 1611 fece costruire a fianco del Castello una Biblioteca “palatina”, ricca di oltre 10.000 volumi. Qui c’erano anche una pinacoteca, una raccolta di strumenti fisici e meccanici di misurazione, un’armeria e un laboratorio per esperimenti chimici. Purtroppo, del patrimonio librario della Biblioteca palatina voluta da Francesco non è rimasto nulla. Alla morte della madre Giovanna, e contravvenendo sia alle volontà paterne che materne, la figlia Margherita inviò l’intera collezione di volumi della biblioteca paterna presso il convento dei padri Teatini a Napoli. L’inventario notarile redatto all’atto del trasferimento contava ben 9567 libri! A Napoli la collezione venne smembrata, i volumi donati o venduti in lotti. I militellesi si sentirono a tal punto defraudati di un loro bene che tentarono ripetutamente di tornare in possesso almeno di una parte di quei volumi, attraverso collette cittadine, ma senza riuscirci.
Francesco, nel 1617, aveva anche fondato la prima tipografia della Sicilia orientale, venduta dalla moglie Giovanna nel 1622 alla sua morte e poi trasferita a Catania. Il primo libro pubblicato dai torchi della tipografia (forse 7 in tutto) del principe Branciforti fu Il Gioco de gli Scacchi di Pietro Carrera (1573-1647), pubblicato in ben 8 libri nel 1617. Carrera è una fonte importante per la storia di Militello e della chiesa di Santa Maria, di cui fu cappellano: cronista di corte, ha lasciato alcuni scritti rimasti inediti fino al secolo scorso. Il Gioco degli scacchi fu un vero e proprio successo editoriale, manuale “storico” della disciplina, riconosciuto come il più vasto trattato italiano sugli scacchi, importante sia dal punto di vista teorico che storico-sociale.
Militello in Val di Catania. Biblioteca comunale “Angelo Majorana”
- DiscoverPlaces
- Categoria: Musei e Aree Archeologiche
- SICILIA • CATANIA • Militello in Val di Catania
powered by social2s
Seguici sui social