La festa di San Vittore a Vallerano il terzo fine settimana di agosto ed è tra le feste sentite della Tuscia per numero di partecipanti e per la devozione dei cittadini verso questo santo.
San Vittore è stato un martire in Siria quando il governatore era il feroce Sebastiano. E’ stato decapitato assieme a Santa Corona (patrona della vicina Canepina) nel 171 d.C. dopo aver subito atroci torture: gli sono state spezzate le giunture, gettato e lasciato per 3 giorni in una fornace ardente, cibo avvelenato e olio bollente e altre ancora che è meglio non elencare.
Si ha certezza della esistenza della Confraternita di San Vittore già prima del 1563 mentre per certo le celebrazioni religiose si tengono almeno dal 1705. Le immagini della Confraternita si possono vedere in dipinti nella chiesa di San Vittore.
La statua del Santo Patrono viene messa su una ‘macchina da processione’ e trasportata da facchini lungo un percorso nelle vie del borgo medioevale e poi fino al Santuario della Madonna del Ruscello.
Il corteo è accompagnato da canti e da spari di mortaletti mentre nel tragitto di ritorno è caratterizzato dalla simulazione di un vero bombardamento a terra.
Dopo le celebrazioni religiose, la festa continua con ospiti musicali e degustazioni enogastronomiche nel borgo. Si concludono i festeggiamenti superbi fuochi di artificio: i più belli del centro Italia.
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