Nel 1756 furono portati a San Donato Val di Comino i resti di Santa Costanza, una alle prime martiri cristiane uccisa con un colpo di spada alla gola. La santa divenne con-patrona di San Donato Val di Comino e protettrice dalle "febbri".
I festeggiamenti sono una rievocazione in costume con giochi popolari del 1700 e 1800, la veglia notturna, e il settecentesco “Mercatino di Santa Costanza” dedicato ai ‘cocci e alle cipolle’.
I locali del centro storico propongono un antico menù a base di cipolle della festa che si conclude con concerti e fuochi d'artificio.
La parte religiosa è una solenne processione con la statura sorretta da 12 paggi in abito settecentesco. La santa viene festeggiata l'ultima domenica di agosto.
C'è da precisare che Santa Costanza non esiste nel Libro dei Santi. Il nome deriva da una scritta nella cassa delle reliquie dove era incisa la frase "Costanza in fidem".
Una perizia scientifica ha dimostrato che le reliquie sono i resti di una giovane ragazza che, forse, è stata scelta come compatrona per avere festeggiamenti meno austeri di San Donato.
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