A Viterbo si dedicano due settimane di festeggiamenti ad una tradizione molto particolare, quella del Patto d’Amore con l’immagine della Madonna della Quercia.
Si inizia l’8 settembre con un pellegrinaggio notturno delle parrocchie al Santuario della Quercia e si conclude il 23 settembre con una mostra di pittura.
La storia di questa festa inizia nel lontano 1417 quando il maestro Battista Juzzante ha fatto dipingere su di una tegola un'immagine della Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù da Maestro Martello detto Monetto.
La tegola è stata appesa per circa 50 anni su una quercia ai bordi della strada tra Viterbo e Bagnaia. Poi nel luglio del 1467, un cavaliere in fuga dai nemici la vide sopra la quercia e si gettò ai piedi dell’albero. Abbracciò con fede e disperazione il tronco della quercia e la Madonna compì il miracolo di renderlo invisibile.
Arrivarono i suoi nemici ma pur sfiorandolo non riuscirono a vederlo. La storia del miracolo si diffuse e le persone iniziarono ad essere devoti alla Madonna così, quando arrivò la peste nel 1467, i viterbesi si recarono a chiedere un nuovo miracolo alla Madonna della Quercia.
Da uno dei racconti dello storico Niccolò della Tuccia, il 30 agosto del 1467 circa 30.000 persone provenienti da Montefiascone, Caprarola, Carbognano, Bassano, Soriano, Civitella, Bagnaia, Bomarzo, Vetralla, Lugnano, Canepina, Vitorchiano, Ronciglione, Tuscania e Viterbo si trovavano vicino la quercia a chiedere il miracolo.
Il miracolo ebbe luogo e la peste risparmiò questi territori così che per ringraziamento ogni anno le persone tornano a fare la processione alla Madonna della Quercia e fu costruito un santuario per ospitare la famosa tegola.
La chiesa fu avviata da Paolo II nel 1467 e nel 1867 è stata dichiarata basilica da papa Pio IX ed oggi è monumento nazionale.
La prima processione chiamata ‘Patto d’amore’ è avvenuta il 20 settembre e da allora il mese di settembre è dedicato a questi festeggiamenti.
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