Monte Cacume ha una caratteristica forma conica, appartiene al gruppo dei Monti Lepini e domina tutto il Basso Lazio dai suoi 1.097 metri di altezza.
Il monte ha una notevole varietà di vegetazione per il particolare microclima influenzato dal mare e dall’entroterra appenninico.
E’ una delle poche montagne della zona ad avere ricche sorgenti poiché il cono è in realtà un grande serbatoio naturale grazie alla geologia del suolo carsico.
Nel Medioevo qui si trovava uno strategico insediamento dei Conti de Ceccano, del quale oggi restano porzioni di torri e di mura.
Questo “Castrum” fu menzionato da Dante nella Divina Commedia (Purgatorio versi 25-27): “Vassi in Sanleo e discendesi in Nolli; montasi su in Bismantova e in Cacume con esso i piè; ma qui convien che omo voli”.
Dante vuole far capire le difficoltà del ripido sentiero in salita del Monte del Purgatorio che sta percorrendo con Virgilio e stila una lista di luoghi di difficile accesso. Il Monte si vede bene dalla Via Latina che il poeta percorse fino a Napoli.
Sulla vetta del monte si trova una croce alta 14 metri, dal peso di 40 quintali. Venne portata in singole pezzi fino alla cima nel 1903 dagli abitanti di Patrica.
Qui si trova anche una piccola chiesa dell’Immacolata che venne consacrata nel 1906, poi danneggiata dalla Guerra e dalle intemperie e, infine, ricostruita recentemente.
Ogni anno, durante la caratteristica “festa della croce” a luglio e a settembre, le persone arrivano al Monte dopo circa 1h e 40 di cammino per una originale passeggiata con degustazione di piatti tipici per i partecipanti.
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