

Un’area molto fertile che ha una storia lunghissima che forse inizia con gli Etruschi e prosegue poi con i Galli Insubri.
Con i Romani arriva un sistema agricolo produttivo efficiente e il territorio viene diviso in ville o casali, ossia delle fattorie organizzate, che poi hanno dato il nome al paese. Si dice che ‘Casalpusterlengo’ abbia proprio origini romane e venga da ‘Casalis Pistorum’, ossia il luogo dove si pesta il grano nel mortaio.
In ogni caso la storia racconta che in quest’area si sia combattuta una delle battaglie fra l’esercito di Annibale e i romani guidati da Publio Cornelio Sicpione e Tiberio Sempronio durante la seconda guerra punica.
Non si sa molto della storia dei secoli dopo la caduta dell’impero romano, e le prime notizie risalgono all’anno 1000 quando Casalpusterlengo compare fra i possedimenti del Monastero di Ollona a cui era stata donata dall’imperatore Lamberto.
Ricordiamo che i monaci in questi secoli svolgono un ruolo importantissimo di custodi del sapere che tramandano anche per riorganizzare la società civile.
La popolazione era disorientata dalle continue invasioni e si rifugiava in castelli o in monasteri. Questi comprendevano sempre aree agricole e nuclei abitativi molti dei quali sono stati l’inizio dei nostri centri urbani.
Nel Trecento diventa feudo e i primi feudatari con la signoria dei Pusterla, da cui deriva la seconda ipotesi sull’origine del nome Casalpusterlengo.
I Pusterla vengono nominati dal vescovo-conte di Lodi che in quel tempo guidava una sorta di stato autonomo seppur dipendente dai Bernabò Visconti. Nell’atto viene riportata la pianta di allora, un documento molto prezioso per capire l’evoluzione nel tempo di questa cittadina attorno al castello circondato da un fossato con la vicina chiesa di San Gervasio.
La torre di questo originario castello è quella rappresentata proprio nello stemma della città e oggi è Monumento Nazionale.
Intorno alla metà del Quattrocento, al termine di un periodo di scontri fra Milano e Venezia, il feudo venne dato da Francesco Sforza alla famiglia dei Lampugnani. Con loro, per circa due secoli Casalpusterlengo attraversa un periodo di espansione economica con la costruzione del mercato (grazie al ‘diritto di piazza’) e il commercio del lino.
Nel 1574 avvennero delle apparizioni della Madonna e poco dopo iniziarono pellegrinaggi e fu iniziata la costruzione del Santuario della Madonna dei Cappuccini.
Con l’estinzione della famiglia, il feudo venne messo all’asta da Maria Anna d’Asburgo e per un certo periodo fu governato dai Trivulzio che avevano anche i comuni vicini. Visse anni complessi subendo la peste, le invasioni spagnole, poi quella polacca e infine austriaca.
Nel 1768 diventa un comune libero senza feudatari ma sotto il controllo diretto dello stato e questo fino alla rivoluzione francese e all’arrivo di Napoleone che stabilì qui il suo quartier generale per la battaglia di Lodi.
Casalpusterlengo entrò quindi a far parte della Repubblica Cisalpina, ma dopo la caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna, anche questo centro entrò nel controllo dell’Impero Austriaco.
Il benessere e l’industrializzazione arrivò con l’Unità d’Italia che portò la ferrovia, e con essa il commercio internazionale di pollame e delle imprese collegate come le imprese per la realizzazione delle gabbie. Da quel momento in poi la cittadina ha la sua definitiva connotazione di importante centro di produzione agricola e industriale che ancora mantiene.
Nel 1976 a Casalpusterlengo è stato attribuito il titolo di città e fra i suoi figli citiamo Francesco Agello, nato nel 1902, che è stato un asso dell'aviazione della Regia Aeronautica stabilendo il record mondiale di velocità su idrovolante nel 1934 ad oltre 700 km/h.
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