

Il borgo medievale Farnese posto su un pianoro di tufo a strapiombo nella bellissima valle del Fiora e si trova al confine con la Toscana il bellissimo lago di Bolsena e in parte nella Riserva Naturale della bosco di Lamone. La sua storia affonda nel tempo e sono stati trovati insediamenti risalenti all’età del bronzo ed era inizialmente abitato dai Falisci e poi dagli Etruschi, dal X secolo a.C.
Del periodo Romano, si trovano numerose ville rustiche in pianura collegate tra loro da un capillare sistema di strade basolate. Molte tracce di questo sistema si trovano all’interno della Selva del Lamone. Da sottolineare che nel XIX secolo La Selva è stata il rifugio del brigante Domenico Tiburzi, chiamato il "Re del Lamone".
A partire dall’XI secolo, con le invasioni dei barbari, le persone cercarono riparo su pianori fortificati e nacque il Castello Farneti che deve il suo nome ad una quercia chiamata ‘farnia’.
Farnese rientrava tra i possedimenti di Orvieto e da qui partirono i Farnese, prodi condottieri al servizio di Orvieto. Solo verso la fine del Duecento il borgo pervenne ai Farnese che tennero il castello fino al 1649.
La città iniziò a crescere e il periodo di splendore culminò con il Ducato di Castro, creato da papa Paolo III Farnese per il figlio Pier Luigi e la rocca venne trasformata in un palazzo. Dopo la distruzione del Ducato di Castro per volere di papa Innocenzo X, Farnese entrò a far parte della diocesi di Acquapendente e venne ceduto per debiti nel 1658 al cardinale Flaminio Chigi.
L’obiettivo dell’acquisto era quello di ottenere un titolo nobiliare per la ricca famiglia di banchieri. Nasce così il Principato autonomo di Farnese che durerà fino al 1825 e Agostino Chigi divenne Principe di Farnese.
Farnese è conosciuta come il borgo di Pinocchio perché il regista Luigi Comencini la scelse per alcune riprese della famosa serie TV Le Avventure di Pinocchio, con Gina Lollobrigida e Nino Manfredi.
Dal materiale raccolto nei suoi numerosi pozzi urbani riempiti con cocci, che prendono il nome di ‘butti’ è nato il museo dedicato all’archeologo Ferrante Rittatore Von Willer.
Da sottolineare il legame con la natura nella Festa della Madonna della Grazie, la cui processione passa su un tappeto fatto di fiori, e la Festa del patrono Sant’Isidoro Agricoltore che si conclude con la tradizionale “bicchierata sotto Colonne” a base di prodotti tipici come l’Olio di Oliva Canino DOP, il Vino Colli Cimini IGT e il Pecorino Toscano DOP.
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