Matera


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Matera è una città unica del sud Italia, al punto da essere stata dichiarata capitale europea della cultura del 2019. La sua particolarità è la zona chiamata Sassi dove le persone hanno vissuto ininterrottamente, dal paleolitico ai giorni attuali, in un pendio con grotte scavate nella roccia di una gravina.
I Sassi di Matera, il complesso delle abitazioni nella roccia, fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
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Ci sono molte ipotesi sul suo nome che lo fanno risalire al periodo dei Japigi, una antica popolazione locale, quando si racconta di una città chiamata Mateola. Quello che è certo che al tempo dei romani, Plinio il Vecchio già la chiama Mateola.
Il territorio è stato abitato sin dall’età della pietra e nel neolitico la popolazione locale già era dedita alla agricoltura, praticava la pastorizia lungo i tratturi delle Murge e aveva iniziato a scavare il tufo con utensili.
Matera e la Basilicata sono entrate poi a far parte dei territori colonizzati dai Greci. Ne è testimonianza il suo stemma con il bue e le spighe di grano che sono anche simboli della Magna Grecia.
Ai Greci subentrarono i Romani di cui non abbiamo molte tracce e sappiamo solo che in età imperiale faceva parte della Regio II Apulia et Calabria.
Dopo la caduta dell’impero Romano il territorio entrò a far parte del Ducato di Benevento retto dai Longobardi, la cosiddetta Langobardia Minor, nel quale la città di Matera venne annessa nel 664. La città cresceva e si sviluppava lungo il piano della Civita chiuso da mura, mentre i Sassi vivevano una loro vita parallela.
Per secoli, tutto il sud Italia ha però visto fronteggiarsi Longobardi contro gli invasori Saraceni. I Longobardi cercarono alleati per combattere i Saraceni e Matera è stata distrutta nel 867 dal ‘fuoco amico’ di Ludovico II, imperatore del Sacro Romano Impero di origine merovingia che aveva subito una sconfitta a Roma proprio da parte dei Saraceni e che cercava di raggiungerli al sud.
In questo periodo in molte grotte della rupe di Matera si insediarono monaci bizantini che introdussero riti ortodossi.
Con l’arrivo dei Normanni, chiamati dal papa per sradicare i riti bizantini, il sud venne diviso in feudi e Matera entrò a far parte della Terra d’Otranto e venne assegnata a Guglielmo Braccio di Ferro, chiamato così per aver ucciso l’emiro di Siracusa durante una battaglia contro i Saraceni con una sola mano.
I Normanni, e poi gli Svevi di Federico II, portarono un periodo di pace e iniziarono la costruzione della cattedrale con il suo alto campanile. Infatti, per la chiesa, Matera era sede di una diocesi retta da un vescovo.
Nella lotta fra papato e impero, ancora una volta la chiesa chiese aiuto a potenze straniere e nel sud Italia arrivò Carlo d’Angiò che sconfisse i figli di Federico II e diventò re di Napoli.
La politica degli Angioini non è molto amata dal popolo e nel sud Italia arrivano gli Aragonesi di Spagna. Nel 1481 re Ferdinando I, figlio illegittimo di Alfonso d’Aragona, visitò Matera e la elesse come sua residenza provvisoria nella guerra contro i Turchi.
Con Ferdinando II, Matera venne assegnata al conte Giovan Carlo Tramontano che governò con crudeltà al punto che la città si ribellò e il conte venne assassinato per strada nel 1514, in una via poi ribattezzata Via Riscatto.
I nuovi feudatari rispettarono i materani che godettero di libertà inusuali per il periodo. Agli inizi del Seicento a Matera arrivarono gli Schiavoni, persone in fuga dall’espansione dei Turchi che venivano da una zona tra Serbia, Croazia e Albania. Queste andarono a vivere nei Sassi in un’area che da allora si chiama Casalnuovo.
Dal Seicento ci furono altre rivolte contro i sovrani spagnoli che trascuravano l’Italia e la consideravano solo una terra da mungere.
Nel 1663 Matera diventò capoluogo della Basilicata e questo ruolo le portò un certo benessere che ancora si ritrova nella ricchezza delle architetture dei palazzi e delle chiese.
Con l’arrivo di Napoleone e il periodo di dominazione francese, venne abolito il feudalesimo e nel 1806 il capoluogo venne trasferito a Potenza. Ma nonostante la fine delle leggi feudali, non cambiò molto la condizione della popolazione e parte della borghesia prese parte sia ai moti risorgimentali del 1820 che a quelli del 1848.
Infine ci fu un iniziale appoggio all’arrivo di Garibaldi, con la speranza di giustizia sociale, che portò anche all’assassinio del Conte Gattini nel 1860 colpevole di non voler attuare le riforme sociali.
Una speranza di giustizia mal riposta che spinse molti al brigantaggio che a Matera ha visto come protagonisti Rocco Chirichigno di Montescaglioso, Vincendo Mastronardi di Ferrandina, Eustachio di Fasano ei Matera.
Nel frattempo, i Sassi di Matera sono considerati sempre di più una sistemazione poco igienica e malsana e un indice del sottosviluppo del sud Italia.
Negli anni ’50 arrivano fondi per la costruzione di un nuovo quartiere e per uno studio della città da parte di una commissione fra architetti e sociologi promossa da Adriano Olivetti, il geniale imprenditore dei calcolatori elettronici e ispiratore di un nuovo modello di imprenditorialità umanistica.
Dagli anni ’80 è poi partito il recupero dei Sassi di Matera che nel 1993 vengono dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Nel 2019 Matera è stata la Capitale Europea della Cultura.






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