Sassoferrato


Stemma di Lucca Sicula

Sassoferrato è un incantevole borgo marchigiano incastonato nell’Appennino con un territorio che comprende un’ampia vallata con corsi di acqua che attraversano le monumentali Grotte di Frasassi.

Le vette più alte raggiungono i 1700 metri con il Monte Catria e la vita in questa area è stata caratterizzata dal rapporto con la natura e da una delle miniere di zolfo più grandi d’Europa.

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La storia di Sassoferrato inizia con popolazioni locali sconfitte nel 295 a.C. dai romani durante la III Guerra Sannitica proprio a Sentinum, nell’attuale territorio di Sassoferrato. La città entrò a far parte della Regio VI Umbria e godette di una certa prosperità fino all’arrivo dei barbari.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, una prima stabilità è stata data dai Longobardi che hanno governato l’area del Ducato di Spoleto. Infine, intorno al 1000 su una delle alture nasce il Castrum Saxum Ferratum per proteggere la popolazione delle continue incursioni nemiche.Era esattamente il 1150 quando il conte Atto diede nome al castello e diventò il primo feudatario di Sassoferrato. La sua famiglia ha governato il paese all’interno dello Stato Pontificio nonostante diversi tentativi di conquista da parte della famiglia Malatesta di Rimini, di Braccio da Montone e di Francesco Sforza.
Intorno al 1365 il cardinale Albornoz fece risistemare una parte del castello con i soldi della famiglia Atti e la rocca Albornoz è ancora oggi visitabile e uno dei simboli del paese.
Nel 1460 Sassoferrato diventò un libero comune e lo statuto del paese è stato in vigore fino al 1827.
Intorno al 1500, per un periodo è stata governata da Cesare Borgia, il Duca Valentino figlio di papa Alessandro VI Borgia. Non si conosce molto della storia dei secoli successivi ma nel Seicento a Sassoferrato è nato Giovan Battista Salvi, uno dei maggiori pittori italiani dell’epoca le cui opere si trovano in tutto il mondo.
Uno degli episodi da segnalare è stato l’arrivo della Repubblica Romana del 1798 che sovvertì il potere dello Stato Pontificio. Ma i Sassoferratesi organizzarono una controrivoluzione e nominarono 3 priori. Napoleone occupò poi la città e la donò agli austriaci che poi la restituirono allo Stato Pontificio.
Seguirono anni in cui vennero realizzate molte infrastrutture come strade e ponti ma questo non fermò lo spirito garibaldino e l’adesione al Regno d’Italia.
Durante i primi anni del regno sono stati avviate molte opere pubbliche come la costruzione di scuole, di un teatro, della ferrovia e di un ospedale civile. Soprattutto in questo periodo sono stati scoperti importanti giacimenti di zolfo e vennero aperte le miniere più grandi d’Europa. Queste sono state attive fino al 1950-60 e, dopo la loro chiusura, molte persone sono andati a lavorare nella siderurgia in Michigan dove hanno fondato una comunità dal nome emblematico: Iron Mountain, ossia montagna di ferro.

Oggi Sassoferrato è un incantevole borgo di montagna animato da ragazzi, che vengono a studiare pittura e arte, e da tutti gli amanti della natura. Fra le eccellenze enogastronomiche da segnalare la presenza dei tartufi e le esperienze di ricerca del tartufo, che sono annoverate nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO






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