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Artisti per la Pace

Artisti per la Pace

La mia amica Antonella Pagano è una poetessa che ti trascina dentro le sue poesie. Quando le recita entra in contatto con ogni spettatore ed emozioni positive vibrano nell’aria. Penso che per queste ragioni sia stata invitata ad Assisi tra gli “Artisti di Pace” che partecipano al Meeting “L’Oriente incontra l’Occidente”.

Antonella, quale messaggio porterai questa volta?

Lasciami intanto dire dell’emozione di essere qui ad Assisi, un territorio che è sintesi di luogo fisico e luogo dell’anima: gronda di così tanta spiritualità e di energia che provo un tumulto benefico. I semi di San Francesco continuano a germogliare in ogni stagione, in ogni tempo, in ogni giorno che s’avvicenda sulla terra.

La passata esperienza l’avevo fatta con il racconto della Bellezza, che rendo visibile col suono dei miei mille campanelli, il tulle su cui mi siedo, i libri con le pagine di seta su cui le stesse storie sono manoscritte.

Questa volta racconterò di uno speciale stormo di “Fenicotteri di pace”, una lirica lasciata agli aliti di vento e ai palpiti di ciascun spettatore. Eccone alcuni passi:

Questo sole straniero sbandiera ancore bizzarre
infiorate arcobalenanti che m’intrigano alla follia.
Volo su fenicotteri di pace.
Han volti di donne e bambini
volano alti su prati d’un verde coraggioso.
I vulcani qui eruttano petali e soffioni
le lave accorate abbracciano il cuore
suturano ogni dolore.
Sento nacchere
belati pascolanti
Le lune volteggiano nel cielo.
Odo voci bambine intonare canzoni dolci di fichi
odo donne con voci d’uva
odo terre sommesse
odo mari e venti e flebili sciacquii
odo fluttuar d’ali
cospargere nuvole di zucchero su monti coraggiosamente aguzzi.
Odo anime attonite allo sciacquio
braccia che stringono altre braccia
mani di seta gareggiar col vento.

La XVIII edizione del meeting ha tema ”L’Oriente incontra l’Occidente per una Nuova Civiltà di Pace”. Come ti hanno scelta?

La fondazione “Il Mandir della Pace” è una rete internazionale di volontariato culturale, sociale e umanitario, fondato da Maria Gabriella Lavorgna. Il 2015 è un anno dedicato da Papa Francesco alla Misericordia e il mio stormo di “fenicotteri di pace” è piaciuto molto.

Inoltre sono stata investita come Dama dell’”Ordini Venerabilis Sodalicii Mariae SS. Boni Consilii Mortis et Misericordiae”, un ordine cavalleresco che vanta un millennio di storia.

Ma veniamo al Meeting, un appuntamento con arte, ecologia, scienza, etica, economia perché la cultura della Pace possa essere sempre più concreta e percorribile. Dal 1998 Assisi si è animata e ha avvicinato gli emisferi apparentemente antitetici, anche quelli cerebrali, per dimostrare quanto sia possibile una loro integrazione propositiva e cooperattiva (non ho sbagliato, ho volutamente raddoppiato la t), per dire quanto sia possibile l’interazione tra le due polarità: la razionale e l’intuitiva.

"Il risveglio della consapevolezza: tutto è Uno”: la vita quale viaggio per farsi pienamente dentro la propria identità e nella consapevolezza di essere parte del Tutto. Le sfide contemporanee richiedono Uomini agili nel confrontarsi con la diversità, abili nello sperimentare i molteplici aspetti dell’Unità. Non è utopia e comunque, se lo fosse, direi che mi piace battermi per le utopie, essere in prima linea con un mazzo di fiori in mano da donare a ciascuno scettico, annichilito, indifferente.

Questa realtà bipolare, parlo dei due emisferi, ha generato grandi conflitti ideologici, la loro integrazione, invece, fonda la nuova Scienza in cammino evolutivo con la Coscienza. I nuovi paradigmi scientifici ci aiutano a scandagliare il grande, affascinante, intrigante mistero della Vita, della mente, dello spirito.

Lo sposalizio Scienza esatta/Scienza analogica festeggia il superamento della muraglia tra Ragione e Intuizione. Il rapporto uomo/natura/ambiente fisico è corrispondente alla correlazione corpo/mente/spirito. Riconosco che vi sono altri alternativi percorsi, ma tutti debbono prima o poi confrontarsi con questo. E’ così che si può sperimentare la pace a livello personale e contribuire a lastricare la strada della pace universale.

Ma tutto, non mi stancherò mai di indicarlo, va insaporito e colorato con la gioia.

Lei parla di gioia e di letizia e, molto spesso e ne parla con gioia: è sbalorditivo.

Si, si chiama Gioia anche la protagonista di un romanzo che non riesco a terminare mai. Trovo così tanti colori della gioia che quando penso d’averlo finito, debbo aggiungere un nuovo capitolo. Che meraviglia!

 

Anche san Francesco era un poeta. Quel suo “cum tucte le creature” è un messaggio chiaro. Quel “cum”, con… pesa quintali, mentre spesso si è contro. Pesa tonnellate quel “tutte” in cui mi pare di vedere tutti noi umani stringerci le mani e camminare insieme. Eppoi la parola “creature”, con la quale al sud si chiamano anche i bambini, pesa tantissimo, almeno per i credenti.

E mi dà gioia pensare a quanto sia importante il rapporto uomo/terra, uomo/cielo, uomo/aria, uomo acqua, uomo/stelle, uomo/peso, uomo/assenza di gravità, colore di pelle, abilità manuali, intellettuali, genialità, inventiva, carità, semplicità, complessità, identità, mistero.

Pesa immensamente, ma può anche essere immensamente lieve, in questo la poesia è maestra, immaginare di sentirsi ed essere poi davvero responsabili verso il tutto che ci circonda: animali, piante, natura e nostri simili.
Penso che possa sembrare banale, scontato, ma in verità noi usiamo il paravento della banalità per fare quello ci pare. Il pianeta che ci ospita è un giardino accogliente e generoso.


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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