Se qualcuno pensa che con i sistemi di controllo e il “Grande Fratello” che ci osserva non possiamo più nascondere la nostra vita, allora deve conoscere la storia di Bansky e di Dismaland.
Chi è Bansky ? Anche il principe Carlo d’Inghilterra vorrebbe sapere quale volto (o volti?) si celano dietro quello che oggi è considerato uno dei più grandi street artist del mondo. E’ un artista di graffiti, un attivista politico, un regista e un pittore. Le sue opere sono abusive ma vengono contese in aste milionarie. Non male per un artista rivoluzionario!
E come raccontare quello che è successo in una amena località del Somerset, Weston-super-Mare, avviata al declino come molte altri paesi da quando Monarch e Rynair hanno reso accessibile a poche sterline i caldi paesi del Mediterraneo? Qualcuno dice che da bambino Bansky veniva proprio qui al mare sul canale di Bristol (sua presunta città natale).
Ai cittadini era stato raccontato che la piscina e l’area del Tropicana erano stati scelti da una società di Hollywood, presunta Atlas Entertainment, per girare il thriller Grey Fox. Cartelli in tutto il paese e lavori in corso per costruire quello che a tutti sembrava un set cinematografico.
Si vedeva emergere un castello dai teli che nascondevano i lavori e poco male se il castello non aveva colori accesi e brillanti, il film doveva essere un giallo e già il titolo incupiva un po’.
Tutto è stato finanziato dall’artista e i primi dubbi su quanto stava realmente avvenendo si sono avuti ai primi di agosto quando il suo agente è stato visto nella zona. La notizia si è sparsa nel web e i primi curiosi sono arrivati per cercare di capire cosa stesse accadendo.
Con sorpresa, dal 21 agosto al 27 settembre, ha aperto i battenti Dismaland, un parco di divertimenti “anti-Disney”. Critici d’arte e spettatori da tutto il mondo si sono precipitati a Weston-super-Mare nel Somerset per andare a vedere le installazioni di Bansky. Dieci sue nuove opere e altri 58 artisti coinvolti che fanno la parodia al consumismo e alla sdolcinatezza dei parchi a tema, una vera trappola per i genitori.
Un flusso di gente incredibile che pagava per “essere trattato con sufficienza e con poca grazia” da tutti gli addetti del parco, dalla Minnie incavolata all’arrivo al Gift Shop senza gift. Si passa per Cenerentole vittime di un incidente a Paperino con l’ISIS a giostre di cavalli gestite da macellai, per raccontarne solo alcune.
Dai conti della BBC ci sono stati 4.500 visitatori al giorno, 300.000 tweets, 86.000 foto su Instagram e il video su Youtube è stato visto da 2,6 milioni di persone. Ha cambiato l’economia del paese e ha creato 20 milioni di sterline di indotto.
Per chi lo segue c’era da aspettarsi qualcosa di unico e un forte messaggio contro il consumismo. Da sempre i messaggi di Bansky, che usi stencil, brani o documentari, ridicolizzano il sistema capitalistico e la guerra. I suoi disegni sul muro eretto da Israele e che lo separa dalla Palestina esprimono con una elegante denuncia tutta la violenza dell’isolamento. Quegli squarci di mari tropicali che emergono con forza dal grigio cemento sono più efficaci di mille testi di inutili parole di disappunto.
Avevo saputo di Bansky da un articolo che raccontava di come il Principe Carlo si fosse precipitato a vedere un murales quando gli avevano detto che avrebbe potuto incontrare Bansky. Poi ho capito che i sui disegni sono ripresi da migliaia di post su Fb in cui nessuno riportava l’autore dei disegni. Ora anche io faccio parte dei suoi seguaci. Ma spero che non riveli mai la sua identità e che non cada mai nelle trappole dello star system.
Vorrei continuare a sognare che qualcuno può “fottere” il sistema, uscire dai controlli ed essere libero. Qualcuno può andare nei musei più importanti del mondo e appendere le sue opere assieme a quelle già presenti. Passano giorni prima che qualcuno si accorga che nel Settecento non esistevano telefoni e maschere antigas e che forse quelle opere non sono originali.
Per chi volesse vedere gratuitamente qualcosa di Dismaland potrebbe andare a Calais dove le strutture saranno montate per costruire rifugi per i migranti accampati alla frontiera. Sul sito di Bansky il suo ironico ultimo messaggio riporta:
“Coming soon… Dismaland Calais, senza biglietti on line!”
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