Il maestro del vetro di Murano

Il maestro del vetro di Murano

Nascere a Murano segna la vita di un giovane e il destino di Simone Cenedese era quello di diventare un maestro del vetro di Murano. Le sue parole scorrono limpide mentre ci racconta il suo amore per il vetro di Murano.

Aveva solo 7 anni quando andava a giocare in fornace con il guardiano notturno e 15 quando ha iniziato a lavorare come garzone, ma oggi è uno dei maestri più giovani del vetro di Murano. Dal primo bicchiere alle sculture, Simone ha ancora molto forte l’emozione di lavorare questa materia in questo posto speciale a due passi dal centro di Venezia.

Simone, cosa provi pensando al tuo lavoro?

La magia quotidiana di essere “Hic et Nunc” (qui e ora). Appartenere alla tradizione di Murano, e quindi di Venezia, mi rende felice ogni giorno. Respirare la bellezza e la storia sapendo che oggi ne sono una parte integrante mi rende orgoglioso ed anche responsabile di come continuare a costruire e tramandare questa bellezza.

E’ cambiata Murano da quando eri piccolo? Quale è la tua visione?

Murano è stata per secoli un centro industriale del vetro. Nel dopoguerra qui si realizzavano molti prodotti di largo consumo come lampadine, catarifrangenti o fiale per medicine. Piano piano queste industrie si sono spostate in terra ferma e Murano ha assunto sempre di più una connotazione artistica.

Posso dire che siamo cresciuti “respirando” la cultura industriale e apprendendo molte tecniche che poi ci hanno permesso di liberare la creatività e di sperimentare linguaggi artistici originali. Oggi siamo ricercati per la nostra arte e le fornaci sono sempre di più anche dei “centri culturali”.

Quale è la tua visione del ruolo del vetro di Murano?

Murano si è evoluta naturalmente e progressivamente verso un ruolo più artistico che industriale e dobbiamo accompagnare questo passaggio raccontandolo alle persone che vogliono circondarsi di raffinati oggetti di vetro. Non possiamo competere sul prezzo e dobbiamo imparare a valorizzare le nostre tradizioni usando nuovi linguaggi.

I nuovi turisti che vengono a Venezia, soprattutto quelli provenienti dall’Asia e dal lontano oriente, non conoscono i dettagli della nostra storia e dobbiamo stabilire un tipo di relazione che tenga conto delle loro caratteristiche. Un linguaggio semplice e multimediale per poter trasmettere l’importanza e il senso di quello che facciamo.

Siamo una importante parte nella storia dell’umanità e siamo un patrimonio di tutti. Se sapremo fare questo, allora il vetro di Murano vivrà per sempre.


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