Roberto Scardella: Vivere con il Bronzo

Roberto Scardella: Vivere con il Bronzo

Le sculture in bronzo di Roberto Scardella sono state descritte come dei collegamenti tra il mondo contemporaneo e quello antico, si inspirano per lo più alla magnificenza del cavallo o al bel portamento di una donna: si dice che si ‘Impennano e danzano’.

Roberto ci racconta le tecniche e le forze emotive che combina nelle creazioni delle sue sculture in bronzo. ‘Ho imparato l’arte, le tecniche e la dinamica dello scolpire il bronzo a Roma. La tecnica che utilizzo si chiama “colata a cera persa”, non molto differente dal processo utilizzato nel Rinascimento dai famosi scultori Fiorentini.

Inizio dal mio studio, dove concepisco il tema e lascio che la mia mano disegni: questi disegni mi ricreano la forza del cavallo, la sua energia e il movimento. Gli schizzi poi diventano sculture fatte del materiale più fragile che possa esistere: la cera. L’eccitazione di convertire questo materiale fragile e povero in una forte e nobile scultura in bronzo è davvero trascinante.

Poi vado con la mia scultura di cera a Verona, dove ci sono ancora artigiani che colano il bronzo. Lì, pazientemente rivestiamo il modello di cera con una speciale argilla semi-permeabile ad alta resistenza capace di sopportare i cambiamenti di temperature.

Sottili cannucce di cera collegano il modello incassato con il mondo esterno. La colata viene fatta raffreddare lentamente, per evitare fessurazioni, posizionandola in un grande forno riscaldato a 1000 gradi per cuocere l'argilla e fondere la cera.

E poi arriva la frase critica: la fusione del bronzo. Questa manovra richiede una grande abilità e sicurezza frutto di una lunga esperienza: è essenziale evitare bolle d’aria nello stampo e questo lo si ottiene riscaldando uniformemente il bronzo fuso. Il bronzo, fuso a 1100 gradi, viene tenuto da due uomini dentro una caldaia di colata, e dopo viene versato rapidamente dentro lo stampo fino a quando il livello del bronzo non riempie ogni canale di fuoriuscita.

Dopo molti giorni di raffreddamento, facilitato da correnti d'aria fresca, la scultura viene liberata dalla sua prigione di argilla rompendo lo stampo, che poi viene frantumato e l’argilla riutilizzata. Se tutto va per il verso giusto, la ‘creatura’ viene finalmente svincolata dallo stampo tagliando via le cannucce di bronzo e la superfice porosa viene rivestita da cera.

“Ci vogliono molti mesi per la creazione di un’opera”.


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