Vi vogliamo presentare uno dei dolci più tipici della nostra tradizione siciliana: l’Agnello Pasquale Dolce.
Fino a questo momento lo avevamo apprezzato solo per la sua bontà e la sua bellezza, ma grazie alla scuola abbiamo scoperto la sua interessante storia e il legame con la festa di Pasqua.
Secondo alcune fonti, le origini dell’Agnello Pasquale risalgono alla fine dell’Ottocento quando una ricca famiglia favarese, della borghesia agraria e solfifera, commissionò per la prima volta la sua preparazione.
Secondo altre testimonianze, invece, le prime a prepararlo furono le suore del Collegio di Maria nel quartiere “Batia” di Favara. Inizialmente la ricetta veniva tramandata oralmente dalle suore più anziane a quelle più giovani e la sua produzione aveva un carattere essenzialmente artigianale e familiare.
Certo l’Agnello Pasquale dolce non poteva competere con i dolci più diffusi, che erano i classici “Cannoli Siciliani, e soltanto nella seconda metà del 1900, cominciò la sua produzione a livello più industriale. Questo favorì la sua diffusione non solo in Italia, ma anche all’estero.
Si racconta che il 12 maggio 1923, il dolce venne assaggiato da Monsignor Roncalli (non ancora diventato Papa) quando era in visita ad Agrigento e sostò a Favara prima di ritornare a Roma.
Il Papa rimase così fortemente colpito dal sapore della pasta reale unita alla fragranza delle mandorle che, dopo la sua elezione a Papa, ogni anno per Pasqua la diocesi di Agrigento lo omaggiava con questo squisito dolce.
Ma perché l’Agnello è uno dei simboli più tipici della Pasqua?
Le nostre ricerche ci hanno portato a scoprire che il simbolismo dell’agnello trae le sue origini dalla tradizione ebraica e che solo successivamente è arrivato nella tradizione cristiana. L'agnello simboleggia la mitezza e la mansuetudine anche di fronte alla morte, atteggiamenti che avevano caratterizzato Gesù durante la crocifissione.
Innocenza e mancanza di colpa sono alla base del simbolismo dell’agnello nella religione cristiana, e nella iconografia medievale l’agnello trionfale è rappresentato con il capo rivolto all’indietro e lo zoccolo destro posato sull’emblema della croce. Per i cristiani questo diventò il simbolo della Resurrezione, cioè della sconfitta sulla morte.
Un po’ in tutta la Sicilia, è consuetudine preparare l’Agnello Pasquale però Favara detiene il primato nella produzione dell’Agnello, tanto da meritare l’appellativo di “Città dell’Agnello Pasquale”.
L’Agnello Pasquale favarese si distingue da tutti gli altri per il morbido cuore di pasta di pistacchi che nasconde al suo interno. Ogni anno, Favara gli dedica una sagra durante la quale i turisti, spinti dalla curiosità di conoscere il dolce, possono assistere alla preparazione del famoso Agnello Pasquale.
Ricetta dell’ Agnello Pasquale Dolce
Ingredienti per la preparazione:
- zucchero a velo 1,4 kg
- mandorle 1 kg
- Pistacchi 1 kg
- Acqua 500 ml
La sua preparazione è abbastanza lunga e laboriosa, ma estremamente affascinante.
Occorre, prima di tutto, sbollentare e sbucciare le mandorle e i pistacchi. Quando entrambi gli ingredienti si saranno raffreddati, macinarli separatamente fino ad ottenere delle farine fini.
Successivamente fare bollire in una pentola 700 gr di zucchero a velo e 250 ml di acqua quindi, dopo aver tolto lo sciroppo dalla fiamma, aggiungere il trito di mandorle e impastare il tutto fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea.
Lo stesso procedimento va seguito per i pistacchi.
Una volta raffreddata la pasta di mandorle, inserirne una parte nello stampo dell’Agnello pasquale e pressarla lungo tutte le pareti dello stampo per uno spessore di circa 1 cm, così da formare quella che sarà la parte dell’Agnello visibile all’occhio.
Dopodiché, si riempie la cavità rimanente dello stampo con tutta la pasta di mandorle rimasta e si lasciare il dolce ad indurire all’interno dello stampo prima di estrarlo con cura.
L’ Agnello Pasquale di Favara si può servire così com’è (magari decorandolo con un fiocchetto o un campanellino al collo e uno stendardo piantato sul dorso), oppure si può decorare con coloranti e cioccolatini.
Per creare il manto di lana dell’agnello si può fare ricorso agli stessi colori alimentari che si usano per dipingere la frutta di Martorana. Oppure al fondente di zucchero e a qualche perlina argentata da spargere qua e là sul manto. O, ancora, si può creare in maniera ancora più elegante modellandolo con una sac à poche contenente un po’ di pasta di mandorla ammorbidita con acqua.
Che soddisfazione!!!! È un vero capolavoro!
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