Siamo a Sciacca, una bellissima località di mare nella parte sud occidentale della Sicilia dove il porto ha rappresentato la vita economica e sociale per molti secoli. Molti anni fa, intorno al 1900, prima dell’esistenza della bottiglia di plastica, per poter portare le vivande a bordo i marinai utilizzavano la “Quattara”.
La quattara che era un vaso di terracotta con il fondo a punta in cui si metteva l’acqua, che è di fondamentale importanza in mare, e i vari alcolici.
Uno di questi alcolici era “La schiuma di mare” fatto con il liquore al mandarinetto, il succo di arancia, il gin macerato col grano, lo sciroppo di mandorle ed infine il velluto fatto con uno zucchero particolare (Sucroestere).
Il succo di arancia e il liquore al mandarinetto rappresentavano il corallo di Sciacca, il velluto che era nella parte superiore del cocktail, invece rappresentava la schiuma del mare.
A bordo dei pescherecci, durante il fine settimana, quando si stava tutti insieme per sistemare la rete si beveva questo cocktail.
A proposito della Quattara è nata un’ingiuria attorno alla famiglia Quartararo: chi porta questo cognome viene abbreviato con l’appellativo di “Quattara”.
Infine, legato alla Quattara c’è un proverbio marinaro: ‘la Quattara chi va a l’acqua o si rumpi o si ciacca’ vuol dire che ‘se qualcuno insiste in qualcosa con determinazione, prima o poi succede il danno’.
L’antico cocktail è stato modernizzato e migliorato.
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