Dovrei dire che il vero autore è mia nonna Immacolata De Lisio, ma è morta da 35 anni, e in suo onore ho voluto raccogliere le sue migliori ricette. Quelle che mi facevano sognare e che mi facevano aspettare con trepidazione il momento in cui ci sedevamo a tavola.
Non c’era bisogno di chiedere a mia nonna “che mangiamo? Quanti siamo a tavola?” perché ogni volta ci sorprendeva con qualcosa di unico.
Mia nonna, da buona napoletana, aveva dei punti fermi come quello che “cucinare è un modo di prendersi cura di sé stessi e degli altri”. Tipicamente napoletano: dove il “noi” a tavola è fortemente auspicabile!
La cena, il pranzo o persino la colazione sono momenti di gioco e di accoglienza in cui il cibo è l’elemento di unione. Ogni giorno era una festa, una occasione per imbandire la tavola curando nel dettaglio ogni particolare.
E non importa se a mangiare eravamo sole o se invece c’era tutta la famiglia con amici e parenti, se da 2 diventavamo 10 oppure 20 o addirittura 50 persone.
Ricordo le tavolate sulla spiaggia con pentole di primi piatti, e poi i secondi, e poi i contorni, le creme... Per non parlare dei dolci, dei liquori e al pomeriggio, anche le pizze!E così, in onore della regina della tavola, ho deciso di raccontare le ricette di Nonna Imma, perché sono state scritte con amore e sono state provate da tutta la nostra famiglia.
Ha trasformato il cucinare in una vera e propria arte con cui prendersi cura delle persone: fatelo anche voi. E vi svelo alcuni segreti e aggiunte che le rendono veramente speciali.
L’amore e la tavola imbandita li dovete mettere voi.
Ricetta degli Gnocchetti alla Don Raffaele
Ingredienti per 5 persone:
- Farina gr. 400,
- Semola gr. 150,
- Acqua gr. 500,
- 3 cucchiai d’olio,
- Fior di latte gr. 150,
- Parmigiano gr. 50,
- Salsa di pomodoro fresco
Tutto parte dall’acqua bollente. Prendete un polsonetto, ossia un tegame in rame a pareti tonde, e mettete a bollire l’acqua con due cucchiai d’olio e sale. Se non lo avete potete usare una pentola di acciaio.
Quando l’acqua avrà raggiunto il bollore, gettate tutto d’un colpo la farina e la semola e girate vigorosamente con un cucchiaio di legno per ottenere una bella palla dall’impasto omogeneo.
Lasciate cuocere l’impasto a fiamma leggera per circa 10 minuti fino a che la sentirete sfrigolare. A questo punto potete versarla sul tavolo e, non appena avrà un calore sopportabile, lavoratela con le mani per 15 minuti aggiungendo un altro cucchiaio d’olio.
Ora siete pronti per formare dei bastoncini dello spessore dei grissini che poi taglierete in tanti tocchetti della grandezza di una nocciola sgusciata.
Poiché la pasta non si attacca, vi consiglio di guadagnare tempo formando 4-5 file di bastoncini e tagliandoli insieme per ricavare gli gnocchetti.
A questo punto gli gnocchetti sono pronti e vanno cotti in abbondante acqua salata. Quando, sale a bollore, gettate in un paio di volte gli gnocchetti e tirateli fuori quando dopo pochi minuti saliranno a galla. Usate la schiumarola e sgrondateli bene.
Mettete in un tegame di terracotta una base di sugo (o di ragù) e uno strato di gnocchetti, parmigiano e fior di latte a tocchetti. Poi sugo ancora e continuate con le sovrapposizioni fino ad esaurimento di tutti gli ingredienti.
Passate sul fuoco moderato e delicatamente girate qualche minuto fino a quando il fior di latte comincerà a filare. Servite, sono delicati ed invitanti.
Se preparate una maggiore quantità di pasta, gli gnocchetti cotti potranno essere conservati in un contenitore aperto con la velina plastificata per 4-5 giorni. Metteteli nella parte bassa del frigorifero e, al momento di servirli, versateli per un solo minuto in acqua a bollore. Poi condite.
Ma, soprattutto, poi condivideteli con gli amici e mangiateli.
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