La ricetta della Parmigiana con il Polpo con un po’ di storia

La ricetta della Parmigiana con il Polpo con un po’ di storia

Ho un debole per il polpo, animale estremamente intelligente presente in tutte le acque salate del globo. Ricordate il polpo Paul? Fu la star del mondiale in Sud Africa del 2010 e sembrava potesse predire i risultati delle partite. 

Non mi sono fatto una opinione al proposito, ma so che la passione per la pesca ce l’ho da quando ero bambino e il polpo è sempre stato una preda ambita nei pomeriggi dopo la scuola. Una delle mete preferite era Torre Astura, piccola fortificazione vicino Nettuno che sembra emergere dalle acque del mare.

Torre Astura è in realtà una micro-isola e si raggiunge dalla spiaggia attraverso un ponte ad archi. È stata costruita sui resti di una villa romana e guardando le limpide acque del mare si riconoscono i resti delle peschiere che affiorano ai lati del ponte. Ci raccontano come i romani amanti del pesce, già lo allevavano. 

Poco lontano da qui, un po’ più a sud, l’imperatore Tiberio nella sua villa di Sperlonga, allevava murene. La legenda racconta che venivano nutrite con i resti degli schiavi. Quello era il mio territorio di pesca preferito, saraghi, spigole, nelle tane i polpi.

Pare che Torre Astura fosse una villa di Cicerone e probabilmente vi soggiornarono Augusto, Tiberio e Caligola. La costruzione della Torre risale al medioevo per difendere il porto dalle incursioni saracene. Nel 1268 a Torre Astura viene catturato il giovane Corradino di Svevia, nipote di Federico II. Con lui la storia è stata ad un bivio e poteva prendere totalmente un’altra direzione.

È stata poi una fortificazione dei Caetani, signori della palude pontina e quelli di papa Bonifacio VIII. In alcune carte Astura viene citata come una stazione della via Appia. Oggi Torre Astura è uno splendido posto con una pineta a bordo spiaggia, macchia mediterranea, perfettamente conservata perché si trova all’interno di un poligono militare. 

Io la ricordo anche per alcune scene dello sceneggiato Pinocchio del 1972, diretto da Luigi Comencini e con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida. 

Un tempo le nostre visite erano come dire, clandestine. Ma forse è meglio non raccontare troppo le bravate di un tempo che non si sa mai...

Tornando alla ricetta, ho trovato interessante questo abbinamento, e debbo dire che dopo averlo provato il risultato è stupefacente. Il polpo prendetelo pure al mercato, pescarlo è una fatica!!

Ricetta della Parmigiana con il Polpo

Prendete il polpo e pulitelo svuotando la testa e togliendo il rostro.  A questo punto va bollito, ma prima bisogna fare un trattamento per renderlo più morbido e qui la tradizione viene a vantaggio. Con il batticarne va “massaggiato” a dovere per 5 minuti per rompere le nervature in modo che risulterà più tenero. 

Un’altra opzione più semplice e moderna è quella di tenerlo 2 giorni in congelatore. Però in questo caso non potete più dire agli amici “l’ho preso fresco, fresco…”.

Il primo metodo quindi mi da più soddisfazione. 

A questo punto il polpo va messo a bollire nella pentola e tolto dalla sua acqua di cottura solo quando sarà completamente freddo. Poi va tagliato a rondelle sottili.

Contemporaneamente si preparano le melanzane che vanno messe sotto peso cosi scolano e risultano più dolci. Passatele nella farina e friggetele

In un’altra pentolina preparate un sugo stretto di pomodoro e basilico.

A questo punto siamo pronti per preparare la parmigiana e procediamo all’assemblaggio alternando gli ingredienti in modo regolare: strato di melanzane, di polpo e di mozzarella tutto coperto con il sugo. Mi raccomando: la mozzarella va fatta scolare altrimenti rende tutto acquoso.

Si cuoce 20 minuti nel forno a 170 gradi. 

Il vino per accompagnare la Parmigiana con il Polpo? Sicuramente un bianco di buona struttura acida: un Trebbiano.


Scritto da
Dario Magno

Semplice spadellatore casalingo, fin da bambino sono stato affascinato dall’odore dei banchi del mercato al mattino presto: sono fonte di ispirazione. Il piatto che porto a tavola la domenica è...

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