Una mela al giorno toglie il medico di torno è una delle frasi più usate nella lingua italiana, come quella che “non ci sono più le mezze stagioni “, ma è il miglior modo per introdurre gli indiscutibili benefici alla nostra salute che regala il nostro frutto.
Sono universalmente riconosciute le proprietà benefiche del frutto per antonomasia, ma entriamo nel dettaglio.
La prima considerazione riguarda l’acqua: l’85% di una mela è acqua e, conseguentemente, mangiare un pomo sazia con un ridotto apporto calorico (circa 38 kcal per 100 grammi di parte edibile).
Il vantaggio è, quindi, quello di favorire una dieta ipocalorica particolarmente consigliata dopo un periodo di forzata quarantena che ci ha portato a esagerare, forse, con il cibo come antidepressivo.
Andiamo agli aspetti nutritivi, la mela fornisce zuccheri (essenzialmente fruttosio, monosaccaride caratterizzato da un basso indice glicemico), vitamine (A, B1, B2, B3, B9 e C) e sali minerali (sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, magnesio e zinco).
In particolare, la mela è ricca di potassio ed è preziosa per il buon funzionamento del sistema nervoso e del muscolo cardiaco.
Poi la mela contiene fibre (fino al 10%) e in particolare la pectina (polisaccaride composto da una catena lineare di monomeri di acido galatturonico) che, essendo solubile, favorisce il benessere intestinale e riduce i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue. Inoltre, la pectina blocca l’appetito e accentua il richiamato senso di sazietà.
Anche l’acido citrico e l’acido malico presenti nella mela favoriscono la digestione agendo come efficaci disinfettanti dell’intestino. L’acido malico, inoltre, stimola le ghiandole salivari abbassando il pH della bocca, protegge le gengive e riporta i denti ad un bianco candido senza necessità di costosi collutori e particolari dentifrici.
La mela è un concentrato di antiossidanti e, in particolare, di polifenoli (circa 200 mg per 100 g di parte edibile) che migliorano il metabolismo dei grassi, riducono la formazione di molecole infiammatorie e proteggono il sistema cardio-circolatorio. I polifenoli con i flavonoidi contrastano la formazione dei radicali liberi, frenano lo stress ossidativo e rallentano l’invecchiamento cellulare.
E se questo non vi ha convinto a mangiare una mela, è stato dimostrato che i polifenoli della mela ostacolano la replicazione delle cellule tumorali del colon contribuendo alla cosiddetta apoptosi cellulare (meccanismo delle cellule anomale e difettose dell’organismo che porta al loro suicidio in quanto non rispondenti al DNA originario).
La mela fa bene in caso di colite, gastrite e ritenzione idrica e può essere consumata in caso di diabete.
La mela è diuretica, lassativa, depurativa e decongestiona un fegato affaticato.
La mela è indicata per reumatismi e malattie delle articolazioni.
E la nostra produzione nella Valle del Giovenco è di altissima naturalità. Abbasso il coronavirus. Evviva la mela. Evviva Ortona.
Adottate un melo di Ortona dei Marsi
La storia della ricetta della “tarte tatin” alla Mela Renetta
La Tarte Tatin è il più classico dei dolci alle mele della tradizione francese. È nata ai primi del ‘900 grazie all’inventiva delle sorelle Carolina e Stephanie Tatin, albergatrici a Loret Cher in Francia.
La ricetta sembra sia dovuta ad un errore di Stephanie, cuoca provetta a cui dovette rimediare velocemente. Si racconta che un giorno avesse dimenticato di preparare la sua leggendaria torta di mele.
Senza perdere tempo, corse in cucina, imburrò e cosparse di zucchero una tortiera, ci mise dentro le mele e le infornò. Solo dopo, si accorse che per la fretta aveva dimenticato la base di pasta brisèe ma non si perse d’animo, ricoprì la tortiera con uno strato di pasta e rimise tutto in forno.
Terminata la cottura, Stephanie ribaltò la torta su un piatto e la portò in sala dove fu letteralmente divorata dai presenti. Era, così, nata la Tarte Tatin.
L’unica variante ortonese che vi consiglio è l’utilizzo della mela granettona che tradizionalmente viene coltivata nella Valle del Giovenco.
Buon appetito a tutti ma … occhio ai chili di troppo
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