Sonnino da gustare tra salsicce, olive e zuppe di cipolle

Ci sono mille motivi per venire a Sonnino ma noi ve ne vogliamo dare 2 e mezzo.

Il primo è il Museo delle Terre di Confine che già nel nome racchiude tutta la storia di questo borgo medioevale arroccato su Colle Sant’Angelo nei Monti Ausoni. Sonnino è al confine: per secoli fra i Volsci e i Romani e poi ancora per secoli fra lo Stato Pontificio e il Regno Borbonico.

E dove c’è un confine spesso ci sono storie da raccontare: se il confine è aperto ci sono scambi culturali e contaminazioni, se il confine è chiuso ci sono briganti e storie d’avventura.

Sonnino ha entrambe, una contaminazione che resta soprattutto in cucina e tante storie di briganti al punto che il 18 Luglio del 1819 il Cardinal Consalvi proclamò l’Editto per la distruzione del paese in quanto covo di briganti.

Secondo l’editto tutti gli abitanti dovevano essere portati altrove e le abitazioni distrutte. E questo accadde solo in parte con la distruzione di 39 abitazioni grazie alla intercessione di Don Gaspare Del Bufalo (1786-1837) oggi santo e fondatore della Congregazione missionaria del Preziosissimo Sangue.

Il museo racconta con istallazioni artistiche la storia dei banditi e del leggendario Antonio Gasbarrone di Sonnino che era diventato un personaggio famoso e molto apprezzato dalle donne di tutta Europa in cerca di emozioni.

Il secondo motivo è dato dal cibo e dai piatti della tradizione locale. Tutti i prodotti della terra e le erbe dei prati risentono di un’aria particolare che porta i profumi del mare e quelli della montagna. Una zona carsica che crea un microclima unico che si riflette sui profumi delle coltivazioni.

Per chi ama assaggiare li prodotti e i piatti locali, Sonnino è famosa per la sua “Zazzicchia di Sonnino” celebrata anche in una sagra locale molto partecipata. La potete trovare nelle macellerie o nei ristoranti. Se siete fortunati potete partecipare alle fasi di preparazione di questa famosa salsiccia.

Da provare assolutamente la carne di capra che viene cotta in diversi modi. Le capre vivono libere sulle montagne e oltre a dare un gustoso latte per dei formaggi eccezionali sono anche uno dei piatti della tradizione.

Da qualche tempo è possibile mangiare la Bazzoffia, una zuppa di pane con le verdure di stagione che fa parte delle tipicità locale. Viene prima preparata una zuppa fatta con le verdure colte nei campi e con cipolle, poi questa viene messa in una teglia con strati di pane e messa in forno. Una delizia.

Ovviamente tutto viene condito con l’olio Extravergine fatto con le olive Itrane, che sono forse più note come Olive di Gaeta dal nome del vicino porto di Gaeta in cui venivano imbarcate per raggiungere tutta Europa. A Sonnino si preparano anche le olive in vari modi per poter essere gustate tutto l’anno e si preparano anche creme spalmabili di pasta di olive.

E si chiude il pranzo con i famosi Fichi Secchi, il formaggio e il miele. Alcuni produttori hanno iniziato a preparare una crema di pistacchi all’olio d0oliva: cosa chiedere di più?

Il mezzo motivo per venire a Sonnino riguarda il periodo che scegliete. Va bene ogni giorno dell’anno ma in un particolare fine settimana di maggio si può vivere una delle celebrazioni più suggestive d’Italia: la Festa delle Torce. Questa festa notturna riprende una antica festività pagana e in una processione notturna gli abitanti percorrono tutto il confine del paese lungo i sentieri di campagna sulle montagne illuminati dalla sola luce delle torce, una specie di grandi candele che vengono ancora fatte a mano.


Scritto da
DiscoverPlaces

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