Nettuno ha nel nome la sua storia: un tempio dedicato al Dio del mare su un tratto di costa a sud di Roma che sovrastava il mare. Tanto amata dagli imperatori da essere chiamata la Costa dei Cesari. E tanto amata anche dai papi.
Infatti, dopo la caduta dell’impero si è formata una cittadina medioevale sbocciata attorno ad una potente e magnifica fortezza.
Forte Sangallo, progettato dal grande architetto militare Sangallo, è stato voluto da papa Alessandro VI Borgia, anzi da suo figlio Cesare Borgia, e inaugurato nel 1503. E proprio in questo forte Mussolini firmò il trattato fra Italia e Jugoslavia per la Dalmazia.
Nelle spiagge di Anzio e Nettuno sbarcano gli alleati durante la seconda guerra mondiale e oggi molti di loro riposano in un suggestivo cimitero monumentale.
Ma la seconda guerra mondiale è lontana e oggi Nettuno è una ridente cittadina di villeggiatura sulla costa frequentata tutto l’anno da pellegrini che visitano il santuario di Santa Maria Goretti e da discendenti dei caduti in cerca di dare un senso alla guerra.
E dove si riflette meglio sul senso della vita? A tavola guardando il mare e gustando le delizie locali.
Certamente i piatti a base di pesce sono quelli più richiesti anche perché la vicina Anzio ha una dei più frequentati porti per pescherecci dove ogni mattina si può trovare pesce fresco. Nettuno ha preferito concentrarsi sul porto turistico proprio sotto la mura che ancora circondano la cittadella medioevale.
Ma la vera domanda è: con quale vino accompagno il piatto di pesce?
E qui la risposta è immediata: un vino Nettuno DOC con uve di cacchione, che in qualche posto è chiamato bellone, un vitigno autoctono di questa area che si affaccia sulla costa a sud di Roma.
A Nettuno questo vitigno è particolarmente importante per la originale tecnica di coltivazione a “piede franco”, ossia i vitigni sono proprio quelli originali e non hanno subito innesti su altri vitigni.
Nell’800 in Europa i vitigni furono distrutti dalla fillossera, un insetto proveniente dall’America, e per recuperare le produzioni furono fatti innesti su radici di vite americana che resisteva al parassita.
Ma grazie al particolare tipo di suolo sabbioso di Nettuno, le piante di Cacchione non furono attaccate dall’insetto e sono ancora quelle originali che affondano le loro radici nei secoli. In particolare i soci della Cantina Bacco hanno recuperato le piante originali riproducendole per talea per realizzare nuove coltivazioni.
Il vino che si ottiene racchiude secoli di storia e di sapori: un bianco dal colore giallo paglierino con profumi di frutta matura e di fiori, perfetto fresco con i piatti a base di pesce.
Dalle più insolite rane fritte tipiche di Nettuno alle più conosciute cozze e vongole, il mare di Roma è famoso per il suo pesce tanto quanto per i piatti tipici che lo adoperano nei modi più fantasiosi. Non da meno è l’allevamento di carne ovina, molto apprezzato è l’abbacchio (o abbacchietto) locale prodotto dalle aziende del territorio, che oltre alla carne si cimentano nella produzione di formaggi e prodotti caseari genuini, come ricotta fresca e primo sale aromatizzato con erbe o spezie.
Un vitigno e un vino che ha tanto da accompagnare, perfetto sulle nostre tavole o come aperitivo in qualsiasi momento dell’anno!
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