Scopriamo l'Asia con il viaggio di Alessia
Scopriamo l'Asia con il viaggio di Alessia

Il viaggio di una nomade digitale: Cina, un “odi et amo” che non finirà mai

Scopriamo l'Asia con Alessia

Vi scrivo da Shanghai, ultima tappa del nostro lungo percorso in Cina. Una città vibrante, cosmopolita e piena di contrasti, perfetta per chiudere questa parte del viaggio.

Non posso nascondere quanto sia stato bello vivere tutto questo con il mio compagno Giuseppe. Avere accanto qualcuno con cui condividere ogni momento, le scoperte, le fatiche e le sorprese, rende tutto più ricco.

Ma dopo un po’ sentivamo il bisogno di entrare in contatto con chi qui ci vive davvero, di conoscere persone del posto, ascoltare le loro storie, guardare il paese con occhi diversi dai nostri. O anche solo vedere una faccia nuova.

Così ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima: ho scritto ad alcune persone che seguivo su Instagram, sapendo che si trovavano in Cina, per incontrarle dal vivo. All’inizio mi sentivo un po’ a disagio, ma poi mi sono detta… perché no?

Il primo incontro è stato a novembre a Kunming con Fabio, un fotografo e blogger straordinario che vive lì da quasi dieci anni. Molti degli articoli che abbiamo consultato durante il nostro viaggio in Cina portavano la sua firma. Ci ha accolti nella sua amata “città dell’eterna primavera”, come viene soprannominata Kunming.

Parlando con lui ho scoperto ancora di più quanto sia affascinante lo Yunnan, una delle province più belle della Cina, al confine con il Tibet, la Thailandia, il Laos e il Vietnam. È un luogo dove la cultura Han si intreccia con quella di decine di minoranze etniche. Per le strade si respira vera multiculturalità, non solo nel capoluogo ma anche nella fiabesca Lijiang o sul lago di Dali, luoghi che sembrano sospesi nel tempo.

Fabio mi ha trasmesso tanto. Ama la Cina, ma ne riconosce tutte le contraddizioni, proprio come me. È stato prezioso ascoltare le sue esperienze e vedere questo paese anche attraverso i suoi occhi.

A Shanghai, invece, ho avuto il piacere di incontrare Martina, un’insegnante di cinese e italiano. Il nostro incontro è stato breve ma intenso e, anche se lei non lo sa, mi ha aiutata moltissimo.

Da qualche settimana, infatti, sentivo un certo peso addosso. Questa lunga permanenza in Cina ha risvegliato in me tante emozioni: alcune dimenticate, altre nuove.

Ho iniziato a notare cose che, dieci anni fa, durante il mio primo viaggio in questo Paese avevo semplicemente ignorato. La Cina, con la sua complessità, ti assorbe. E quando non parli bene la lingua, e loro non parlano praticamente inglese, ti senti spesso sola e isolata. Se a questo aggiungiamo i disagi causati dalla VPN, per chi come me con internet ci lavora, il dramma è sempre dietro l’angolo.

Mi sono ritrovata a pensare che forse, per la prima volta, sono quasi felice all’idea di spostarmi a Bali tra pochi giorni.

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A volte la Cina ti prosciuga. Non solo per la barriera linguistica, ma anche per un certo modo d’essere del popolo cinese. Ho sempre pensato che fosse un problema mio che non sapessi esprimermi abbastanza bene in cinese. E invece, parlando con Martina, ho capito che non era solo quello. Anche lei, che parla come una madrelingua, fa fatica ad avere certe conversazioni, a farsi capire davvero.

E poi ci sono quei piccoli gesti quotidiani che per noi sono difficili da digerire: la sporcizia, la tendenza a sputare ovunque, l’indifferenza nelle interazioni per strada. Nessuno si sposta, ti vengono addosso, ti urtano senza scusarsi. È come se la dimensione collettiva, il senso di appartenenza al gruppo, avesse sacrificato quella dell’individuo.

Ho detto a una mia amica che i cinesi sono un popolo unito, fortemente legato all’idea di comunità, e questo è affascinante. Ma nel raggiungere questa compattezza, a volte sembra che abbiano perso qualcosa: la gentilezza verso il singolo.

Eppure, nonostante tutto, io questo Paese lo amo. Lo amo profondamente, con tutte le sue contraddizioni. Con la sua cultura millenaria, la sua efficienza, i mezzi pubblici impeccabili, i taxi economici, la modernità mozzafiato delle metropoli. Non voglio sembrare troppo critica: ci sono mille lati positivi, e ci sono tante persone disponibili e accoglienti.

Come in ogni cosa, ci sono luci e ombre. E io le accetto entrambe. Anche se a volte faccio fatica. Anche se ci sono giorni in cui tutto pesa.

Tornerei in Cina, anche domani. Anzi, se potessi, ci tornerei l’anno prossimo. È una terra che lascia il segno, che ti mette alla prova, che ti insegna tanto. E so che mi mancherà.

Ora si riparte. La prossima tappa è Bali. Un nuovo capitolo, un altro angolo di mondo da esplorare. Sperando in una connessione più stabile, sia wi-fi che con la natura. Non vedo l’ora di raccontarvelo!

 

 

 

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Scritto da
Alessia Di Donna

Alessia Di Donna è una Meta Ads e Google Ads Specialist Freelance, con una forte passione per il marketing digitale e il mondo orientale. Ha conseguito una laurea magistrale in Lingua e Civiltà...

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