Forse non tutti sanno che il secondo sport di squadra più rappresentato nelle manifestazioni Olimpiche, dopo il calcio, è l'hockey su prato.
L'hockey su prato, sport dalle regole simili a quelle del calcio, è generalmente giocato su campi rettangolari di erba sintetica o naturale. Pur essendo uno sport all'aperto, per ovviare alle avverse condizioni climatiche invernali, è stata introdotta la variante INDOOR, con la differenza di avere squadre da 6 e non da 11 giocatori.
Il gioco prevede due formazioni di 11 giocatori con bastoni ricurvi in legno o materiali compositi che si fronteggiano con l'obiettivo di mandare una palla di piccole dimensioni nella porta avversaria, difesa da un portiere.
Le origini di questo sport sono antichissime. Impossibile però stabilire chi sia stata la prima popolazione a praticare questo sport. Tracce di giochi con un bastone sono state trovate presso i Persiani (che avrebbero adattato una vecchia disciplina Giapponese) ed i Greci, civiltà che lo consideravano (e viene ancora visto come tale) “sport nobile”, nel quale le doti morali e comportamentali erano sinonimo di gentilezza e nobiltà d'animo.
È grazie all'Impero Britannico che tale disciplina venne regolamentata e codificata, così come avvenne per il calcio ed il rugby. Tra il 1865 ed il 1878, l'hockey su prato inizia a diffondersi prima nelle colonie Britanniche, poi in Olanda e Germania. Nazionali incontrastate per anni sono state l'India e il Pakistan. Dopo il cambio di attrezzatura, bastoni e palle più leggere, è venuta affermandosi la nazionale Australiana, tuttora detentrice del titolo mondiale.
Nonostante l'hockey su prato sia stato introdotto in Italia poco prima delle Olimpiadi di Berlino del 1936, lo sport non risulta esser particolarmente diffuso nel Bel Paese, se non in Sardegna, Piemonte e Liguria. Sin dagli inizi, è attiva una Federazione, diventata autonoma nel 1978 e conosciuta, dal 1984 con il nome di FIH - Federazione Italiana Hockey.
L'hockey su prato a San Vito Romano
L'Hockey su prato viene introdotto a San Vito Romano nel 1967. All'epoca, il piccolo borgo dei Monti Prenestini, era una nota stazione turistica di villeggiatura. Fu proprio grazie a due “villeggianti” che Massimo Testa, giovane Sanvitese, decise di intraprendere un'avventura insolita. Nacque così il CHL - Club Hockey Libero San Vito.
L'approccio a questo “nuovo” sport non fu dei più semplici. Bisogna attendere il 1982 per vedere la compagine Sanvitese raggiungere il primo successo in campionato.
Il Club Hockey Libero San Vito ha vissuto nel corso della sua storia alti (promozione nel 1982 nell’allora serie “B”) e bassi (vicende negative hanno portato la società al limite dello scioglimento), ma è stato sempre sostenuto dall’entusiasmo e dalla passione per uno sport che non viene di certo considerato minore.
Dopo un'importante riorganizzazione societaria, dal 2006 la società ha saputo rialzarsi e rimboccarsi le maniche. È del 2008 la storica promozione in A2, persa nel 2010 e riconquistata due anni dopo con un eccezionale secondo posto.
Fiore all'occhiello della società sono sicuramente le squadre giovanili, maschile e femminile, che hanno raggiunto le fasi finali dei rispettivi campionati e ben 3 Scudetti. In questo clima rinnovato, ragazzi di ogni età crescono uniti e consapevoli dell’importanza che ognuno ha in un gioco di squadra.
L’hockey si conferma come sport che educa all’impegno e al sacrificio senza negare il divertimento.
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