La presentazione del libro «Altrove» di Norberto Lombardi – Intellettuali molisani nella diaspora è stata l’occasione per tornare al centro di Roma e la sala stampa di Montecitorio. Aspettando l’orario di apertura mi sono accorta di questi strani davanzali delle finestre della sala stampa e ancora una volta sono stata stregata dalla bellezza di Roma: ogni angolo rivela un dettaglio da raccontare.
La presentazione era stata organizzata dall’onorevole Fabio Porta eletto in America del Sud ed erano presenti tutti gli onorevoli eletti in America, Francesca La Marca (che mi era stata introdotta da Tony Malizia e Christian di Sanzo, oltre allo svizzero Toni Ricciardo.
Per molti anni Norberto Lombardi ha coordinato il lavoro degli onorevoli eletti all’estero e da questa posizione è entrato in contatto con tante realtà e persone di ogni parte del mondo. Ma il suo cuore ha sempre battuto per il Molise e per la sua Campobasso.

Il davanzale della finestra della sala stampa di Montecitorio
Norberto ha intervistato 20 personalità di origine molisana che hanno avuto successo e influenzato la società in cui vivono. 20 storie di vita che possono immediatamente le emozioni che hanno passato le famiglie che hanno lasciato l’Italia quando ancora non esistevano le comunicazioni digitali e la distanza sembrava incolmabile.
Storie di sfida al nuovo mondo, di testardaggine e di successo fino a diventare talmente integrati nella nuova società con un processo che può essere definito ‘transculturale’. Un processo dinamico dove le culture si influenzano per costruire un nuovo futuro.
Storie che se conosciute anche in Italia potrebbero arricchire sia il nostro presente che il nostro futuro.
Si parte dal racconto di Giose Rimanelli da cui viene il nome al libro. Giose Rimanelli è uno scrittore italo-americano, originario di Casacalenda, con un suo stile che ha influenzato una generazione e in cui la lentezza italiana si unisce al dinamismo americano e del jazz.
Con nostro piacere si continua con il fotografo americano Tony Vaccaro, che anche io ho avuto il piacere di intervistare quando gli abbiamo conferito il Premio Town Ambassador insieme al sindaco della sua amata Bonefro.
Ho recentemente visto un documentario su Sky Arte dedicato a Tony Vaccaro che in USA è considerato un vero mito, sia per i suoi racconti fotografici della Seconda Guerra Mondiale che per i ritratti delle star nel periodo d’oro di Hollywood.
E il suo attaccamento a Bonefro è un esempio di quanto siano importanti le sue radici molisane ma anche di come l’emigrazione è stata l’unica esperienza che li poteva portare al successo che hanno avuto.
Claudia Bettiol e Francesca La Marca

È stato un vero piacere sentire il racconto delle interviste direttamente dalle parole di Norberto Leonardi che ci ha travolto con un entusiasmo fanciullesco verso il futuro. Mai uno sguardo nostalgico ma la gioia di come le radici molisane, l’integrazione e il ‘transulturalismo’ hanno portato ricchezza e spessore a queste 20 personalità intervistate.
E mi sono appuntata una frase che non conoscevo. Quando un emigrante partiva con le sue paure e i suoi sogni salutava i suoi compaesani in questo modo: “Se non ci vediamo più in questo mondo, speriamo di vederci nell’altro”.
Comprerò certamente questo libro e mi auguro di costruire un futuro di relazioni anche con i giovani discendenti all’estero grazie al Premio Town Ambassador e al progetto Felicita Back Home.
Intanto abbiamo conosciuto tutti gli eletti in America e state certi che li incontreremo per la nuova edizione del Premio Town Ambassador.
Scrivetemi in privato per avere maggiori informazioni e per collaborare con noi.
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