Benny Hill e i suoi ‘Angeli’ licenziosi

Benny Hill e i suoi ‘Angeli’ licenziosi

Una percentuale della popolazione mondiale ha avuto la fortuna di essere cresciuta con una dieta a base di una commedia britannica andata in onda dal 1950 fino alla fine del 20° secolo. Sicuramente quasi tutti noi che siamo ancora in piedi e camminiamo lungo la scorrevole e sdrucciolevole strada della geriatricità, quella brizzolata forma di energia non rinnovabile.

Noi abbiamo in comune l’inizio dell’era della televisione e The Benny Hill Show.

Alfred Hawthorn Hill, nato il 21 gennaio, come molti grandi dello spettacolo (e probabilmente milioni di aficianados sconosciuti della scena), ha scelto un nome d’arte: Benny, in onore del suo eroe della commedia, Jack Benny. Benny Hill è impresso nella memoria permanente di forse milioni di uomini che sono stati catturati dal suo umorismo, la caccia (o run-off) e con esso ‘Il tema Benny Hill’, altrimenti noto come Yakety Sax di Boots Randolph.

Dei tre mezzi per avere successo nella pubblicità e dello spettacolo: sesso, droga e rock & roll, Benny Hill si è concentrato sulle donne voluttuose, arrivando in teatri con gli ‘Angeli di Hill’, discinte donne che mostravano tette e fondoschiena. Non sorprende che, praticamente nessuna delle nostre molte mogli fossero così impressionate dallo spettacolo e in particolare del nostro apprezzamento appassionato – ma forse la mia memoria sta giocando scherzi e questo è tutto quello che ricordo.

Sentiamo da Benny: Io non sono contro le ragazze mezze nude, non così spesso come vorrei essere. Le ragazze sono come pianoforti: quando non sono verticali, sono ‘grand piano’.


Benny Hill non si sposò mai, nonostante la sua ricchezza e le due signore alle quali ha offerto tale status, hanno declinato l’invito. Perché dovrei fare una donna così miserabile quando posso fare felici tante donne molto?

Credo che cercasse ammirazione – quasi ogni scenetta vedeva coinvolto Benny come il personaggio centrale. Ma era che solo perché i suoi «personaggi» erano così buoni. Io sono quello che ottiene le risate. Ego o realtà? Questo è lo show business, sincera falsità.

Con alcune scenette ci ha fatto anche riflettere. Solo perché nessuno si lamenta, non significa che tutti i paracadute sono perfetti.

Ma, come molti comici viveva solo, e così è morto all’età di 68. Qual era il suo vero amore?

Ho pensato che non potevo permettermi di portarla fuori mentre fumavo. Così ho rinunciato sigarette. Poi l’ho portata fuori e un giorno l’ho guardata e ho pensato: ‘Oh bene,’ e sono tornato a fumare di nuovo, che era meglio.

Vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo … perché un giorno lo sarà proprio!


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